Caso Omerovic, Hasib conferma in Procura: “Poliziotti mi hanno picchiato e spinto dalla finestra”
"I poliziotti mi hanno colpito e picchiato, poi mi hanno scaraventato dalla finestra", questo è quanto ha riferito Hasib Omerovic il 25 luglio scorso nella propria abitazione. Il ragazzo, un 36enne sordomuto, in quella giornata di mezza estate, nel corso di una perquisizione ad opera dei poliziotti del commissariato di Primavalle, dove viveva, in via Gerolamo Aleandro, è volato dal balcone, riportando gravi ferite.
Dopo più di sei mesi passati al policlinico Gemelli, Omerovic è stato dimesso dall'ospedale ed è stato ricevuto in Procura lo scorso 2 febbraio, dal Procuratore Aggiunto della Repubblica Michele Prestipino e dal Sostituto Procuratore Stefano Luciani: insieme a loro anche due interpreti della lingua dei segni. Nel colloquio, durato 3 ore, ha confermato quanto era già stato presentato. Fatta eccezione dei giorni immediatamente successivi a quanto accaduto, Hasib ha sempre ricordato quanto avvenuto nella sua casa dopo l'irruzione della polizia.
Come sta Hasib Omerovic, il ragazzo precipitato dalla finestra durante una perquisizione
Dopo la rovinosa caduta dalla finestra di casa sua, Hasib Omerovic è rimasto in ospedali in condizioni critiche per diverso tempo: è stato trattenuto al policlinico Agostino Gemelli, uno fra i più vicini rispetto al luogo della caduta, per più di sei mesi. Non appena entrato in ospedale le sue condizioni si sono mostrate subito molto critiche e rischiava di perdere la vita: dopo un periodo in terapia intensiva e numerosi interventi delicati, gradualmente, il suo stato fisico è migliorato ed è stato possibile trasferire il ragazzo, una persona sordomuta di 36 anni, nel reparto di riabilitazione ad alta intensità.
Oggi Hasib, che non sembra aver riportato danni cerebrali, si trova in buone condizioni fisiche, deambula autonomamente ed è tornato dalla sua famiglia, nella sua abitazione. Un'altra, rispetto a quella da cui è caduto in quella giornata di luglio, in una delle case popolari della periferia est della capitale, completamente dall'altra parte della città. Nel frattempo, per lui continua la terapia riabilitativa per le braccia, gravemente compromesse dopo la caduta.
Le indagini
Resta la fiducia della famiglia di Hasib: "Siamo convinti che la verità stia emergendo: concluse le indagini, potremo individuare le dovute responsabilità", hanno fatto sapere ricordando il sostegno del Riccardo Magi, l'Associazione 21 luglio, gli avvocati difensori e l'attivista Patrizia Allaria. Nel frattempo sul registro degli indagati sono stati aggiunti numerosi poliziotti: uno di loro, Andrea Pellegrini, si trova agli arresti domiciliari accusato di tortura. Ma anche gli altri agenti sarebbero stati a conoscenza di quanto avvenuto quella giornata e alcuni si sarebbero occupati di ripulire l'abitazione prima dell'arrivo della Scientifica. Nelle chat, inoltre, sembra evidente che fossero consapevoli ciò che stavano facendo: "Saremo travolti da un'onda di merda", scrivevano.