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Aggiornamenti sul caso Emanuela Orlandi

Caso Emanuela Orlandi, il fratello Pietro: “Mi sono illuso, in Vaticano ci sono ancora intoccabili”

Pietro Orlandi, che si batte per la verità sulla sparizione della sorella Emanuela, ha detto: “Pensavo che nel 2023 non ci fossero più persone intoccabili in Vaticano, invece esistono, così come i giornalisti asserviti al potere. Mi sono illuso”.
A cura di Alessia Rabbai
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"Mi sono illuso, pensavo che nel 2023 non ci fossero più persone intoccabili in Vaticano, invece esistono". Sono le parole di Pietro Orlandi, fratello di Emanuela, la quindicenne scomparsa quartant'anni fa il 22 giugno del 1983. In un'intervista a La Repubblica ha detto: "Dopo le parole apparentemente confortanti del pubblico ministero del Vaticano Alessandro Diddi, che ha detto scaveremo a fondo in ogni direzione anche le più gravi senza sconti a nessuno, credevo che non ci fosse più più quella sudditanza psicologica nei confronti del Vaticano, né giornalisti asserviti al loro potere. Purtroppo mi sbagliavo" ha commentato Orlandi.

"Fortunatamente c'è ancora chi ragiona con la propria testa e non ha accettato di chinarsi a nessuno e decide di scrivere quello che la coscienza, e non gli altri, gli impone di scrivere". Per oggi pomeriggio è atteso l'avvio della discussione sull'istituzione di una Commissione parlamentare di inchiesta sulla scomparsa di Emanuela Orlandi e di Mirella Gregori, già approvata dalla Camera in Commissione Affari Costituzionali.

Papa Francesco difende Wojtyla: "Illazioni offensive e infondate"

All'Angelus di domenica scorsa 16 aprile in Piazza San Pietro Papa Francesco ha difeso Giovanni Paolo II dalle accuse che gli sono state rivolte negli scorsi giorni in merito ad un presunto coinvolgimento nel caso della sparizione di Emanuela Orlandi: "Certo di interpretare i sentimenti dei fedeli di tutto il mondo, rivolgo un pensiero grato alla memoria di San Giovanni Paolo II, in questi giorni oggetto di illazioni offensive e infondate" ha detto Bergoglio.

In quel frangente Pietro Orlandi ha chiarito di non aver mai accusato nessuno e ha così commentato le dichiarazioni del Pontefice: "Credo sia giusto che abbia difeso un Papa dalle accuse di un criminale come Neroni, ma poteva anche difendere il ricordo di mia sorella Emanuela, visto che lui ha chiesto l’apertura di un’inchiesta. Sembra che da quella finestra il nome di Emanuela sua ancora un tabù".

Il riferimento a un audio che accusa Wojtyla

Pietro Orlandi lo scorso 11 aprile è stato ricevuto in Vaticano, per un incontro duranto otto ore. A riceverlo il promotore di giustizia Alessandro Diddi, che indaga sul caso della sparizione di Emanuela Orlandia distanza di quarant'anni, su mandato della Chiesa cattolica. Orlandi ha riferito tutte le informazioni in suo possesso, anche inedite.

Alessandro Ambrosini, giornalista e fondatore del blog Notte Criminale, aveva reso nota l'esistenza di alcuni nastri del 2009 con un'intervista a un membro della Banda della Magliana in cui viene detto che Emanuela sarebbe stata rapita per uno scandalo sessuale all'interno del Vaticano. La Chiesa avrebbe chiesto aiuto a De Pedis e come ricompensa il boss della Banda della Magliana sarebbe stato sepolto all'interno della basilica di Sant'Apollinare.

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