Casamonica, chiesti oltre 630 anni di carcere per 40 esponenti del clan
Associazione mafiosa dedita al traffico e allo spaccio di droga, estorsione, usura e detenzione illegale di armi. Questi i reati contestati ad una quarantina di persone affiliate al clan dei Casamonica. Condanne per 630 anni di carcere sono state chieste questa mattina nell'aula bunker di Rebibbia dal pubblico ministero di Roma, Giovanni Musarò, nell'ambito del maxi processo a carico del clan dei Casamonica. Durante la requisitoria il pubblico ministero ha sollecitato la pena più alta per Giuseppe Casamonica, Luciano e Massimiliano Casamonica. I tre rischiano trent'anni di carcere. Per Guerino Casamonica e Ottavio Spada è stata avanzata una pena di venticinque anni. Sedici anni di reclusione, sono stati invece chiesti per Antonietta Casamonica e diciassette anni per Gelsomina Di Silvio.
Clan Casamonica, condannata a 2 anni di carcere Debora Cerreoni
Le indagini sono partite nell'agosto del 2015, quando Debora Cerreoni, ex moglie di Massimiliano Casamonica, ha deciso di abbandonare la roccaforte di Porta Furba, per andare in procura e raccontare tutto quello che sapeva sull'organizzazione gerarchica del clan. Le testimonianze di Cerreoni hanno permesso al Comando Provinciale di Roma, coordinato dai pm Giovanni Musarò e Stefano Luciani, di aprire un'inchiesta. Nel corso delle indagini, i militari del Nucleo investigativo di Frascati hanno ricostruito e documentato la struttura del clan, che opera nella zona Sud di Roma tra Cinecittà, Romanina, Quadraro e Ciampino. Clan che si divide in gruppi criminali, ognuno dei quali gode di una propria autonomia decisionale, operativa ed economica. Lo scorso aprile Debora Cerreoni e Massimiliano Fazzari sono stati giudicati, con l'attenuante di collaboratori di giustizia. La prima sconterà due anni, due mesi e venti giorni, mentre Fazzari è stato condannato a due anni e due mesi di reclusione.