Casalino, Augusto Proietti e il Piano Commercio che terrorizza gli ambulanti di Roma
"Quel gay di Casalino tutti i giorni chiama i vigili urbani per farci fare i verbali, a Piazzale Flaminio ci hanno fatto la multa per due metri quadri di banco", ha sbraitato su Youtube Augusto Proietti. La ‘colpa' di Rocco Casalino sarebbe quella di aver chiamato ripetutamente i vigili urbani per chiedere loro di verificare la situazione, ed eventualmente multare, le bancarelle di piazzale Flaminio.
Il Piano Commercio che spaventa gli ambulanti
Ma dietro agli insulti omofobi a Rocco Casalino da parte del ‘re delle bancarelle', c'è il terrore degli ambulanti romani che rischiano lo spostamento o addirittura la chiusura delle loro postazioni. Nei prossimi mesi la resa dei conti, perché l'assessora capitolina al Commercio, Monica Lucarelli, vuole stringere i tempi per l'approvazione del Piano Commercio e per la messa a bando delle nuove postazioni degli ambulanti a Roma in vista del Giubileo.
L'obiettivo è quello di togliere le bancarelle dalle strade più importanti e dai luoghi simbolo della Capitale. In altre parole, spostare le postazioni giudicate non idonee con le norme per il decoro in altre aree della città. E il problema, ovviamente, riguarda soprattutto il Municipio I e il Municipio II della Capitale, quelli del centro. Solo nel Primo, oltre 200 bancarelle non compatibili con le nuove normative. Ad oggi, inoltre, non sono state pensate soluzioni alternative per lo spostamento e quindi quelle postazioni non potranno essere messe a bando.
Solo nel Municipio I 200 bancarelle ‘non idonee'
La prima scadenza imposta dall'assessora ai municipi era fissata al 31 gennaio scorso: entro quella data le assemblee municipali dovevano approvare i nuovi piani commercio per i quartieri della Capitale. Così ha fatto il Municipio I, mentre il Secondo è l'unico a non aver approvato in tempo la delibera.
Il Municipio del centro storico, si legge in una nota, ha approvato il primo piano del commercio su area pubblica della sua storia. Riguarda ben 1850 concessioni, suddivise tra mercati, ambulanti, edicole, chioschi di somministrazione e urtisti. Il piano è una vera e propria mappatura del commercio su strada nei quartieri centrali della Capitale e consentirà, ha spiegato il Municipio I, di cominciare a spostare alcune postazioni dichiarate incompatibili.
Il piano commercio, hanno dichiarato la minisindaca Lorenza Bonaccorsi e l'assessore Jacopo Scatà, "costituisce il primo ma importantissimo passo per il prossimo piano del commercio, quello del 2024, che a sua volta sarà propedeutico alla pubblicazione dei bandi di gara nel 2025 ma che ci permetterà anche di delocalizzare, prima del Giubileo, alcune postazioni di ambulantato dichiarate incompatibili".
Nel piano vengono elencate le postazioni da ricollocare perché giudicate incompatibili e sono moltissime.
Il Municipio II l'unico a non aver ancora approvato il Piano
L'unico municipio che ancora non ha approvato il proprio Piano Commercio, come detto è proprio il Municipio II, il territorio delle bancarelle di piazzale Flaminio contestate da Casalino.
Come ricordato dai consiglieri di Italia Viva, Valerio Casini e Francesca Leoncini, e dal consigliere del Municipio II Marco Dolfi, "la scadenza era fissata per tutti al 31 gennaio, ma il Municipio II è riuscito a ottenere una proroga di quindici giorni dall’Assessorato alle attività produttive. Riteniamo grave il ritardo con cui il secondo Municipio si sta muovendo su questo fronte, considerata la strategicità del Piano".
La Commissione Commercio del Municipio II ha approvato lo scorso 26 febbraio la delibera del nuovo piano, ma adesso servirà un passaggio in Assemblea municipale.
Dolfi (Italia Viva): "Nel Piano nessuna soluzione alternativa"
"Tecnicamente non è un Piano del Commercio, ma sembra piuttosto una direttiva che l'assessore municipale dà agli uffici. Si sopprimono invece alcune postazioni e si dà mandato agli uffici di trovare le soluzioni. In realtà il Piano del Commercio dovrebbe servire proprio per trovare soluzioni alternative, ma questo non c'è. Sarà assolutamente necessario, quindi, un passaggio in Assemblea municipale", ha spiegato a Fanpage.it il consigliere Dolfi.
"Nel documento sono elencate le postazioni non idonee, ma non viene identificata alcuna soluzione e infatti le associazioni di categoria sono abbastanza ‘animate', perché non avendo alcuna soluzione non sanno niente del loro futuro. E questo non è ammissibile. Il II Municipio ha già beneficiato di una proroga al 15 febbraio, non rispettata, e inoltre il Piano dovrebbe essere una delibera di consiglio e invece abbiamo una delibera di giunta. In più, la Commissione Commercio di cui io faccio parte è stata totalmente scavalcata per la redazione di questo piano ed è un qualcosa che ci lascia francamente esterrefatti", ha continuato Dolfi.
Le bancarelle di Flaminio vanno spostate, ma non c'è accordo
Proprio gli stalli di piazzale Flaminio saranno probabilmente uno dei punti all'ordine del giorno in Assemblea. Su quelle postazioni, tra l'altro, pesa una sentenza del Tar del Lazio, che ha accolto in parte il ricorso presentato dagli ambulanti contro una delibera approvata dall'ex giunta guidata da Virginia Raggi, con la quale si intendeva trasferire le postazioni di viale Giulio Cesare, via Germanico, via degli Scipioni e, per l'appunto, piazzale Flaminio.
"C'è in effetti una sentenza del Tar che in parte giustifica la presenza a piazzale Flaminio, ma da questo a occupare l'uscita della metropolitana, per esempio, ce ne passa. La legalità deve essere rispettata in ogni caso", ha spiegato ancora Dolfi.
Da una recente ricognizione su dodici posteggi nell'area di piazzale Flaminio, si legge nel Piano Commercio approvato dalla Commissione del Municipio II, è emersa la non idoneità degli stessi e la necessità, nonostante la sentenza del Tar, di trovare una nuova collocazione. Lo scorso 10 gennaio si è tenuta una riunione tra Municipio e ambulanti per trovare un luogo condiviso dove spostare le bancarelle, ma l'incontro si è concluso con un nulla di fatto.