Casal Palocco, l’amico di Matteo Di Pietro: “Correva troppo, quando ho visto la Smart ne ero certo”
"Al momento dell'incidente stavo registrando con la telecamera piccola, mentre un altro amico stava utilizzando quella più grande. Matteo sapeva di essere ripreso all'interno dell'auto, ma non interagiva con la telecamera". Questa la testimonianza di uno degli amici di Matteo Di Pietro, il ragazzo alla guida della Lamborghini Urus che il 14 giugno ha travolto una Smart a Casal Palocco, provocando la morte di un bambino di cinque anni.
I ragazzi hanno dichiarato che più di una volta hanno detto al leader e fondatore dei The Borderline di diminuire la velocità. "Ho avuto la percezione che stesse andando veloce. Ne avevo avuto la certezza una volta vista la Smart. Anche un altro di noi si era raccomandato con Matteo di andare piano sia pochi minuti prima dell'incidente, sia nei giorni precedenti".
Ci sono due video dell'incidente ripresi dall'interno della Lamborghini. Entrambi però sono stati fatti sparire da telecamere e cellulari: questo è anche uno dei motivi per cui sono stati disposti gli arresti domiciliari per Di Pietro. Il timore degli inquirenti è che potesse distruggere ulteriori prove che proverebbero ulteriormente la sua responsabilità.
"Ero seduto sul sedile centrale posteriore, non guardavo la strada perché aveva in mano la telecamera e mi stavo riprendendo, mentre rivolgevo domande a chi era con me del tipo: ‘A chi piace questa macchina? Ci sei mai salita?'. E una volta finita di registrare la scena, rivolto a Matteo gli ho chiesto di andare piano".
Oggi Matteo Di Pietro è stato sottoposto a interrogatorio di garanzia dal giudice per le indagini preliminari. Un incontro di un'ora, in cui il ventenne ha risposto alle domande che gli sono state poste. "Matteo è addolorato e sconvolto: si tratta di un dramma che sta coinvolgendo due famiglie. Quella del piccolo che ha perso la vita nell'incidente e la sua. È un ragazzo di 20 anni, la sua vita è distrutta", le parole dell'avvocata del giovane, Antonella Benvenuti.