Casa di riposo degli orrori: violenze sessuali e fisiche, ma anche sadici scherzi agli anziani ospiti
Non solo botte, violenze fisiche e sessuali, ma anche torture psicologiche, volte a umiliarli e renderli ancora più inermi: sono agghiaccianti le frasi rivolte dagli operatori della casa riposo di Latera, in provincia di Viterbo, agli anziani che avrebbero dovuto accudire. Una signora era stata costretta da uno degli aguzzini a cantare ‘mamma son tanto felice', per poi ricordarle che la madre era morta. A un'altra donna, un operatore socio sanitario le aveva detto che ai figli non importava nulla di lei: "vi hanno lasciato qui, so' spariti tutti quanti so' spariti tutti quanti i figlioli". Parole che gettavano nello sconforto i pazienti, già duramente provati per le loro patologie. E così tutti i giorni, tra insulti, stupri e botte.
"Stai zitta, sei un cadavere". "Sei una matta scoppiata, sei un sarcofago, un morto che cammina. Non servi a un cazzo sei inutile alla società". Una donna che si lamentava dicendo "mamma mia" si è sentita rispondere "…si la tu mamma ti aspetta di sotto…ha detto mandamela subito… immediatamente…perché il cimitero rimane aperto fino alle tre, poi non la trovi più… la mamma". Un'altra è stata presa per il collo e si è sentita dire he l'avrebbe uccisa, mentre un'altra è stata legata alle sponde laterali del letto con delle fasce di contenzione. Non poteva muoversi, mentre l'operatore le diceva "morirai, di sporco. Morirai prima o poi, spero presto per te". A una donna è stato sputato sul pigiama, un'altra è stata scaraventata sulla sedia a rotelle con la bocca tappata per non urlare, e presa a calci sulla nuca.
Sono tre le persone finite in carcere, come disposto dalla giudice per le indagini preliminari Savina Poli, mentre altre tre sono state sospese dall'esercizio delle funzioni. Le violenze verbali e fisiche sono state denunciate dai parenti delle vittime, che lo scorso anno si erano insospettiti dopo aver trovato i loro cari in condizioni disastrose. I carabinieri hanno quindi installato delle telecamere all'interno della casa di riposo, e per sette mesi hanno documentato le atrocità commesse dagli operatori. Che adesso devono rispondere di maltrattamenti sugli ospiti della struttura e, in un caso, anche di violenza sessuale. Il legale dei titolari della casa di riposo, Enrico Valentini, ha dichiarato che nei suoi assistiti "c'è sconforto e incredulità. La proprietà della struttura prende le distanze da questi lavoratori, peraltro forniti da una società esterna. Stiamo prendendo i provvedimenti necessari per allontanarli definitivamente e intraprendere azioni risarcitorie".