Casa delle donne Lucha y Siesta, a processo la presidente: “Sotto attacco l’antiviolenza”
L'udienza a carico della presidente della Casa della Donne di Lucha y Siesta prevista per oggi è stata rinviata: appuntamento al prossimo 26 aprile. A comunicarlo, nel corso della conferenza stampa che si è tenuta davanti al tribunale di piazzale Clodio, la legale che assiste il centro antiviolenza, l'avvocata Federica Brancaccio.
"Riusciremo a dimostrare che la presidente, come tutte le donne che lavorano a Lucha y Siesta, si sono sempre battute col solo fine di dare assistenza alle donne vittime di violenza e senza un posto dove andare. Non abbiamo mai voluto occupare un immobile ma sempre e solo creare supporto e una rete per queste donne", ha dichiarato l'avvocata.
"Siamo inferocite, furiose, la situazione è vergognosa: il processo è a carico della presidente di Lucha, ma in realtà è contro tutta l'antiviolenza – hanno dichiarato – Si fa pagare sul corpo di una singola donna il fallimento totale della politica istituzionale: se Atac è fallita, è fallita a causa di chi ha gestito questa azienda e non per tutte le voci del femminismo e del transfemminismo che hanno abitato Lucha. Provano a colpire le singole, ma la risposta è collettiva".
L'Atac, proprietaria dello stabile che ospita Lucia y Siesta, avrebbe dovuto vendere l'edificio per sanare i debiti. Il 5 agosto del 2021 è stata la Regione Lazio ad aggiudicarsi l'immobile, eppure non è stato ancora chiuso l'iter giudiziario contro la presidente e la casa tutta.
L'intervento di Ilaria Cucchi
Ad ammettere le colpe delle istituzioni anche la senatrice Ilaria Cucchi: "Essere qui è il frutto del fallimento delle istituzioni che non solo abbandonano le vittime e gli ultimi, ma anche tutte quelle realtà che, proprio in questi casi, le sostituiscono. Mi batto e ci batteremo sempre per far sentire la voce di Lucha".
Prima di concludere il suo breve intervento, la senatrice ha anche rivolto un appello alla Regione Lazio, affinché possa presto portare a termine il progetto. "Non dimentichiamoci degli ultimi, sono tanti e saranno sempre di più. E un giorno potremmo essere noi".
Il ruolo della politica
"L'attenzione deve essere costante: dobbiamo restare unite, la lotta di Lucha è la lotta di tutte – hanno dichiarato le varie voci che hanno preso parte nel corso della conferenza stampa, fra cui associazioni come Non Una di Meno, D.i.Re. Donne in rete contro la violenza, Differenza Donna, Ponte Donna – La sorellanza deve essere qualcosa di concreto".
Lucha, come hanno aggiunto anche da Scosse, è una risposta culturale, economica ed educativa e rappresenta una risposta collettiva: "L'antiviolenza non si processa: Lucha è un progetto politico comunitario transfemminista dato alla città ", dicono in quello che per loro rappresenta l'ennesimo nuovo inizio. Prima del 26 aprile, specificano infine, saranno ancora molti gli appuntamenti in piazza.
Il processo contro Lucha y Siesta
"Quello che sta succedendo oggi non è frutto di circostanze recente, ma risultato di politiche frammentarie e sistema antiviolenza italiano che presenta moltissime crepe – hanno dichiarato da Action Aid Italia – È necessario sostenere Lucha che non soltanto supporta le donne nell'uscita dalla violenza, ma agisce anche sul territorio".