Carta di identità elettronica a Roma, perché le lunghe attese sono inevitabili e cosa c’entra Spid
Se un cittadino residente a Roma volesse richiedere la CIE, Carta d'Identità Elettronica, dovrebbe essere pronto ad accettare un appuntamento fra quasi tre mesi, nella migliore delle ipotesi.
Perché non si riesce a prenotare l'appuntamento per le CIE in tempi brevi a Roma
Questa lentezza ha due spiegazioni: da una parte un aumento della domanda a causa degli annunci del Governo e delle indiscrezioni sull'addio allo Spid e sul passaggio delle sue funzioni proprio alla Carta d'Identità elettronica. L'esecutivo ha lasciato più volte intendere che lo Spid fosse a rischio, ma nelle ultime ore sembrerebbe non essere così.
D'altra parte, a febbraio e a marzo, quando il tempo di attesa medio per un appuntamento è salito a Roma a 68 giorni e 80 giorni, il Campidoglio fa sapere che gli uffici scontavano un ritardo dovuto alle elezioni regionali e alle tante richieste per il rilascio delle tessere elettorali. A gennaio gli appuntamenti venivano fissati a 28 giorni e a dicembre a 15 giorni.
Le soluzioni del Campidoglio per tornare ad appuntamenti CIE a 20/30 giorni
Per tornare a tempi medi di attesa di 20/30 giorni, l'assessorato alle Politiche del Personale, al Decentramento, Partecipazione e Servizi al Territorio per la Città dei 15 minuti, ha messo in campo alcune soluzioni:
- aumentare a quattro il numero di appuntamenti all'ora per ciascuna postazione di lavoro (al momento sono due o tre),
- aumento delle postazioni di lavoro Cie, una in più per Municipio,
- razionalizzazione nella gestione delle agende dei municipi
- continuare con gli Open Day nei fine settimana, che già hanno contribuito a raggiungere nel 2022 un totale di 310mila Carte d'Identità Elettroniche emesse (il contributo di Open Day e Pit è stato di 24mila tessere).
Cosa c'entra la CIE con lo Spid
Il punto fondamentale, tuttavia, è legato proprio alle novità sullo Spid. Se questo strumento dovesse davvero essere sostituito in tutto e per tutto dalla CIE, allora la domanda per le carte elettroniche potrebbe continuare ad aumentare e in questo caso i soli uffici del Campidoglio non sarebbero sufficienti per assicurare appuntamenti in tempi rapidi. "Nessuna misura implementativa può essere in grado di reggere efficacemente l'urto di una massa enorme di persone che intendesse passare in breve tempo dallo Spid alla Cie (non per avere un documento di identità ma per avere una identità digitale a basso costo)", fa sapere il Campidoglio.
L'assessore Catarci spiega a Fanpage.it che nel 2022 è stato segnato il record storico con 307mila carte e con le misure di implementazione si potrebbe salire di qualche decina di migliaia, ma se la sostituzione dello Spid con la Cie dovesse essere confermata, "nessun comune, nemmeno Roma, potrà reggere un tale livello di domanda di servizi". Del resto lo Spid negli anni scorsi è stato attivato tramite Poste, che conta 200 uffici nella Capitale aperti tutto il giorno. Numeri che, ovviamente, non sono paragonabili a quelli degli uffici municipali. Tra l'altro, fa notare l'assessore, i dati dei grandi capoluoghi di regione non sono migliori, anche se si tratta di territori più piccoli. Solo Milano si aggira su una media di 55 giorni, ma rilascia CIE solo per i cittadini residenti.
È notizia di oggi che il l'esecutivo ha deciso di rifinanziare lo Spid con 40 milioni di euro per altri due anni. Lo strumento, quindi, non cesserà di funzionare il prossimo 23 aprile e questa scelta potrebbe dare respiro agli uffici del Campidoglio, con una contrazione nella domanda dei cittadini per le CIE. Al netto delle decisioni del Governo, però, la CIE non è ormai più soltanto un documento di identità, ma uno strumento per l'identità digitale che si ottiene, tra l'altro, a un costo più basso rispetto allo Spid.