Non è ufficiale ma poco ci manca, il candidato del Partito Democratico alle prossime elezioni comunali a Roma sembra essere proprio l'ex ministro dell'Economia Roberto Gualtieri. Un nome di peso, che potrebbe ottenere anche l'endorsement del popolarissimo premier uscente Giuseppe Conte, una circostanza che metterebbe non poco in difficoltà la sindaca uscente Virginia Raggi al momento candidata del Movimento 5 Stelle e vero ostacolo a una convergenza con il centrosinistra.
In molti si aspettavano che la discesa in campo di Gualtieri avrebbe fatto fare un passo indietro a Carlo Calenda, ma il diretto interessato ha dichiarato ieri che non se ne parla proprio. Che tolga il disturbo così il leader di Azione è fuori discussione per almeno due motivi: la candidatura a sindaco in assenza di altri nomi gli ha regalato in queste settimane una grande visibilità e possibilità di dire la sua, ma soprattutto c'è il tentativo di definire il campo del centrosinistra escludendo il Movimento 5 Stelle.
"Non ho intenzione di ritirarmi dalla corsa per il Campidoglio, sarebbe sbagliato. – ha spiegato nel corso della trasmissione l'Aria Che Tira – Questo poteva avvenire nella fase iniziale, quando si è cominciato a discutere. Ora io ho costruito un lavoro immenso, una squadra di persone che sta lavorando sui temi di Roma, sono entrato nelle cose e l'ho spiegato alla città. Ho girato 15 municipi uno per uno e incontrato più di 500 associazioni".
Una candidatura in solitaria dunque, coerente con il continuo lavoro di disturbo portato avanti in questi mesi all'azione della segretaria di Nicola Zingaretti, decisa a restaurare un bipolarismo centrodestra/centrosinistra attraendo nel campo progressista in maniera definitiva un Movimento 5 Stelle epurato dalle spinte sovraniste. Un progetto che passa anche per le alleanze e gli apparentamenti alle elezioni amministrative, e che Carlo Calenda ha intenzione di continuare coerentemente a combattere non lasciando il campo libero a Roberto Gualtieri o a chi per lui.