Carabiniere accusato del furto di 107 chili di cocaina per cui è scoppiata una guerra criminale
Una storia che sembra un film, con al centro della trama una partita di 107 chili di cocaina. Attorno alla droga girano tre personaggi: il primo è Gualtiero Giombini, trovato morto in strada alcune settimane fa per cause ancora da chiarire; il secondo è Elias Mancinelli, il trafficante e proprietario della droga; terzo e ultimo Rosario Morabito, carabiniere in forze al presidio dell'Arma all'aeroporto di Fiumicino.
Cominciamo dall'epilogo: Morabito è finito in manette, ad arrestarlo i suoi stessi colleghi del Nucleo Radiomobile di Roma. Il militare è accusato di aver commissionato il furto della partita di droga in casa di Giombini, che aveva il compito di nasconderlo. Prima era finito in manette anche Mancinelli, che per recuperare la droga aveva scatenato una caccia fatta di intimidazioni e pestaggi.
Giombini potrebbe essere stato una vittima della furia di Mancinelli, determinato a recuperare la droga dal valore di milioni di euro potrebbe averne ordinato il rapimento, finito poi nel peggiore dei modi. La storia inizia a novembre 2022 con il furto della cocaina, poi settimane di violenze, rapimenti e pestaggi, terminate con gli arresti della maggior parte dei protagonisti. Infine l'esecuzione di custodia cautelare nei confronti del militare.
Una vicenda intricata, di cui tutti i contorni devono essere ancora chiariti. In manette sono finite anche le due donne che avrebbero eseguito materialmente il furto, Autilia Romano e Autilia Bevilacqua, e il presunto complice di Morabito, Cristiano Isopo. Erano state sequestrate per riavere indietro la droga o almeno un ingente somma di denaro, ma le famiglie terrorizzate hanno chiamato le forze dell'ordine che sono intervenute liberandole al centro commerciale Maximo dove sarebbe dovuto avvenire lo scambio.