Capodanno 2015, la Corte d’Appello ribalta la sentenza: “Quello dei vigili fu sciopero illegittimo”
Nella nottata fra il 31 dicembre del 2014 e la giornata di Capodanno 2015, 767 vigili urbani non sono andati a lavoro: circa l'83% di quelli che sarebbero dovuti essere presenti. Di questi, 571 sono stati assenti per malattia, mentre i restanti 196 non hanno coperto il loro turno per altre ragioni come la donazione del sangue o la disabilità. In quel periodo lo scontro con i sindacati era molto acceso ed era stata da poco differita l'assemblea sindacale, prevista proprio per il pomeriggio di San Silvestro. In un primo momento cinque sigle sindacali erano state multate al pagamento di 100mila euro, ma poi, nel marzo 2016, il Tribunale del lavoro ha deciso di annullare la sanzione.
Oggi, a più di 7 anni di distanza dai fatti, la Corte d'Appello di Roma ha ribaltato la sentenza di primo grado del tribunale e ha riconfermato la multa nei confronti dei cinque sindacati (Fp Cgil, Cisl Fp, Uil Fp, Csa-Ospol, Diccap e Sulpl) ritenendo che il comportamento del Capodanno del 2015 sia stato un vero e proprio sciopero.
La nota della Commissione di Garanzia Sciopero
Nella giornata di oggi, mercoledì 9 febbraio, la Commissione di Garanzia ha pubblicato una nota in cui fa sapere che i magistrati hanno respinto il ricorso di CGIL, CISL e UIL e che, come abbiamo visto, è stato confermato il pagamento dei 100mila euro di sanzione. Quanto accaduto nella notte di Capodanno 2015, infatti, è stato giudicato "un’astensione collettiva dal lavoro per motivi sindacali […] un vero e proprio sciopero, seppur non formalmente proclamato (ed anzi, occultato allo stesso datore di lavoro)" e, per questa ragione, il potere di intervento e di sanzione della Commissione era legittimo. "[…] La Commissione, aveva evidenziato e stabilito che l’assenza di massa dei vigili urbani dovesse qualificarsi come forma di sciopero anomalo e come tale sanzionabile", si legge in chiusura della nota.