Caos tamponi Asl Roma 3, avviata indagine: risultati dopo settimane, cittadini bloccati in casa
Due settimane per avere l'esito del tampone, con decine di persone bloccate in casa senza sapere se siano positive e negative. Questo quanto accaduto nel territorio della Asl Roma 3, nel quale sono stati registrati gravi disservizi nella comunicazione dei risultati del tampone ai pazienti. A conferma della serietà della situazione, la direzione generale della Asl Roma 3 ha comunicato ufficialmente di aver avviato un'indagine interna per capire cosa sia accaduto e per far tornare il servizio alla normalità il prima possibile. I provvedimenti sono stati presi dopo le centinaia di proteste dei pazienti, che tutti i giorni tempestano di e-mail e chiamate la Asl per avere notizie del proprio tampone.
Caos tamponi alla Asl Roma 3, avviata indagine interna
"In relazione ai gravi disservizi riscontrati in questi giorni sui referti dei tamponi e agli obiettivi ritardi nelle comunicazioni tra uffici competenti e utenti la direzione generale della Asl Roma 3 si scusa e comunica di aver avviato una azione per un immediato riallineamento dei dati tale da consentire un sollecito ripristino della normalità nei tempi e nei modi di consegna dei documenti in questione". Così la Asl Roma 3 in un comunicato ufficiale. La direzione aziendale ha avviato una commissione ad hoc per gestire l'emergenza e far sì che il servizio torni alla normalità il prima possibile. "Ci riserviamo – continua la nota – di appurare i motivi dei disservizi riservandosi di prendere i provvedimenti del caso". La Asl Roma 3 ha invitato le persone che hanno urgentemente bisogno del referto a contattare l'ufficio del commissario straordinario per avere riscontro sul tampone.
Autorizzati tamponi da privati, pediatri, medici di base e farmacie
Un caos, quello sui tamponi, che non riguarda solo la Asl Roma 3. Sono centinaia le persone che lamentano ritardi nella comunicazione del risultato, con gravi disagi per tutti coloro che sono bloccati in casa senza sapere se siano positivi o meno. Al fine di alleggerire i drive-in e le strutture ospedaliere, la Regione Lazio ha autorizzato non solo i laboratori privati a effettuare i tamponi, ma anche le farmacie, i pediatri e i medici di base. Proprio oggi sono stati distribuiti ai medici di medicina generale 50mila test rapidi per individuare i pazienti positivi. Nei prossimi giorni ne saranno distribuiti altri 150mila.