video suggerito
video suggerito

Caos sui conti della Sanità nel Lazio e l’incubo di un nuovo commissariamento

Il presidente della Regione Lazio, Francesco Rocca, ha annunciato un’operazione verità sui conti della Sanità del Lazio ereditati da Zingaretti. Ma secondo l’ex assessore D’Amato è solo una “cortina fumogena” per nascondere il rischio di nuovo commissariamento.
A cura di Enrico Tata
91 CONDIVISIONI
Immagine

Non è un mistero che la Corte dei Conti abbia sollevato forti perplessità sul bilancio 2022 della Regione Lazio, l'ultimo gestito dalla giunta Zingaretti. E oggi il presidente Francesco Rocca ha parlato di un vero e proprio caos contabile per miliardi di euro nei conti della Sanità del Lazio. Un disordine che, secondo la nuova giunta di centrodestra, "sottrae risorse da investire sulle cure e sulla qualità dei servizi".

L'operazione verità di Rocca sui conti della Sanità del Lazio

Rocca ha ricordato come la Corte dei Conti abbia certificato "una situazione contabile a dir poco nebulosa" e per questo il presidente ha annunciato un'operazione verità sui conti della sanità regionale insieme al direttore della Direzione regionale Salute e Integrazione sociosanitaria, Andrea Urbani.

Il quadro contabile-amministrativo, ha spiegato il presidente Rocca, "sarà più chiaro tra qualche mese quando arriveranno le prime evidenze del lavoro in corso". III primi risultati entro i primi mesi del prossimo anno.

L'ex assessore alla Sanità, Alessio D'Amato, ha risposto denunciando "fantomatiche operazioni verità sui bilanci della Sanità": "Mi sembra solo un gran polverone, la verità è che rispetto ad una stagione in cui neanche venivano presentati i bilanci oggi vi è una certezza contabile, il disavanzo per il per il 2020 e 2021 è stato azzerato e per il 2022 e poco oltre i cento milioni risentendo dei mancati trasferimenti per la copertura dei costi covid e comunque sotto al 2 per cento".

La polemica sui conti, Lazio di nuovo a rischio commissariamento sulla Sanità?

Il problema, secondo D'Amato, è piuttosto legato al disavanzo tendenziale del 2023, cioè quello di competenza della nuova giunta di centrodestra: "Un comunicato di qualche giorno fa diffuso dal ministero dice che ci sono cinque regioni con un disavanzo 2023 oltre il 5 per cento. Temo che il Lazio sia tra queste, e questo è il vero motivo della cortina fumogena, assieme all'assegnazione di tutta una serie di consulenze che renderò presto note".

In effetti il ministro della Salute, Orazio Schillaci, ha risposto così a una interrogazione della Lega:

"Dai dati forniti dalla Direzione Generale della Programmazione Sanitaria sull'andamento dei conti economici regionali per il secondo trimestre 2023, con una stima degli esiti conseguenti alla verifica del superamento della soglia del 5 per cento del disavanzo, rispetto ai ricavi, come disciplinato dalla normativa vigente, rileviamo quanto segue. Le stime sono due: una relativa ai dati derivanti dal riparto del Fondo Sanitario Nazionale 2023 e una seconda relativa ai dati di consuntivo. I primi sono ricavati dalla bozza di riparto, quindi, non ufficiali, comunque sicuri; i secondi, invece, provengono da una proiezione lineare dei dati del secondo trimestre, quindi, comunque da verificare. Ad oggi, le regioni in difficoltà, escludendo quelle a Statuto speciale, sono cinque".

La soglia del 5% è importante, perché è quella che fa scattare il commissariamento, da cui il Lazio è uscito appena tre anni fa. Sul disavanzo tendenziale del 2023, le ultime dichiarazioni dell'assessore regionale al Bilancio, Giancarlo Righini, risalgono allo scorso luglio: secondo l'assessore nel primo trimestre del 2023 il disavanzo stimato era almeno 730 milioni, sceso negli ultimi mesi a poco più ai 300. “L'obiettivo è quello di chiudere senza disavanzo l'annualità 2023. Stiamo lavorando seriamente”, le parole dell'assessore.

91 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views