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Caos biglietti del Colosseo, anche Sgarbi contro Sangiuliano: “Se mi dà una delega, me ne occupo io”

Intervistato da Le Iene, Sgarbi si propone per risolvere il caos legato ai biglietti del Colosseo e alle rivendite non autorizzate: “Senza delega non mi metto in mezzo, ma porterò a polizia e magistratura la vostra denuncia”.
A cura di Beatrice Tominic
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"È inaccettabile che qualcuno sia ostaggio di un bagarino che gli vende il biglietto moltiplicato: porterò l'inchiesta alla magistratura, è un reato", queste la parole di Vittorio Sgarbi, sottosegretario alla Cultura, intervenuto sul caso dei biglietti dai prezzi folli al Colosseo. E poi sottolinea: "Sono stato scelto da un presidente del Consiglio, però non ho dipendenza da nessuno". Lo dichiara nel corso dell'ultima puntata de Le Iene, in onda su Italia Uno ieri sera.

E poi attacca direttamente il ministro Gennaro Sangiuliano: "Non so quando gli parlerò, forse il 30 febbraio. Ah non esiste? – continua Sgarbi – Il mio rapporto con lui è di antica amicizia, ma in questo momento non è particolarmente attiva. Non credo gli parlerò di questo, ma farei una denuncia all'autorità giudiziaria".

Poi la proposta: "Il funzionamento del sottosegretario è legato a delle deleghe, io ne ho varie, se tu me ne dai una per affrontare la questione della biglietteria, io la affronto. Se me la affida io lo risolvo, se non me la affidano non mi metto in mezzo a cose che non mi riguardano. Ma andrò a portare alla magistratura e alla polizia la vostra denuncia".

Il legame fra Sgarbi e Sangiuliano

Intervistato dall'inviato de Le Iene, Sgarbi ricorda perché ha chiuso i rapporti con il ministro: "È stato per un titolo di un giornale, L'Adige, che diceva L'Antitrust, indaga sulle conferenze di Sgarbi. Ma non era mai capitato che ci fosse un'indagine sulle conferenze – e poi aggiunge, tornando al Colosseo – Io farei le indagini sulla biglietteria. Lo stesso impegno rispetto ad un reato che non c'è, che si chiama conferenza, dovrebbe metterlo nel trovare l'aspetto criminale della biglietteria. Dovrebbe usare la stessa determinazione per risolvere un reato evidente".

Caos biglietti e ingressi al Colosseo

Poi torna a parlare di quanto sta avvenendo al Colosseo: "La vicenda deve passare da un’inchiesta giornalistica a un'inchiesta giudiziaria, cioè a qualcosa che ha a che fare con l’obbligo da parte di chi è titolare dei dati di consegnarli. Non è concepibile che ci sia una mancanza di trasparenza rispetto a dei dati che sono comunque attingibili. Limiterei assolutamente la figura del concessionario".

E continua: "Che ci siano sia rallentamenti con impossibilità a trovare il biglietto è qualcosa che deve essere riparata. Quindi io mi auguro che il ministro stesso, trovi una soluzione giusta. Pensava di aver trovato una soluzione, ma poi non lo è stata, quindi ha imbarazzo – spiega – Dovrebbe organizzare una conferenza in cui ammette l'errore dicendo ho provato a cercare una soluzione. Ma era improprio che dovesse risolvere il ministro. Devono pensarci la direzione generale, la direttrice e la polizia". 

La reazione alle dichiarazioni di Alfonsina Russo, direttrice del Parco

"È proprio a questo che serve la polizia", continua Sgarbi, chiamato ad intervenire sul fuorionda in cui la direttrice del Parco Archeologico, Alfonsina Russo avrebbe rivelato di temere per la sua incolumità qualora provasse a "scardinare un sistema". "Sembra che chi rischia di perdere i propri privilegi possa vendicarsi. E non sarebbe strano", conclude Sgarbi.

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