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Cane precipita in via Frattina e ferisce 27enne, la padrona di Cody: “Non mi hanno permesso di aiutarlo”

Parla Emilia Mikela Pawlak la padrona di Cody, il rottweiler precipitato ieri in via Frattina dal terzo piano di un palazzo. La 27enne incinta ferita dall’impatto con il cane è ancora ricoverata in ospedale.
A cura di Redazione Roma
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Per Ludovica Caprino, 27 anni, la giornata di ieri doveva essere una giornata felice, e invece si è trasformata in un incubo. La giovane, che vive a Losanna, era venuta a far visita alla famiglia a Roma per annunciare la buona notizia: aspetta un bambina. Ma mentre camminava in via Frattina, nel salotto migliore del centro della Capitale, è accaduto l'impensabile: un cane di 40 chili le è precipitato addosso cadendo dal terzo piano di un palazzo al civico 59.

Ora la giovane è fuori pericolo, ma è ancora ricoverata nel reparto di terapia sub intensiva del Policlinico Umberto I. Cody, il rottweiler caduto dalla finestra, invece è morto. Emilia Mikela Pawlak, la 41enne padrona dell'animale, è stata intanto interrogata dalle forze dell'ordine. Non ha saputo spiegare perché l'animale si è gettato nel vuoto. Una delle ipotesi avanzate dai carabinieri è che sia saltato per giocare con uno dei gatti di casa, che in quel momento si trovava sul cornicione, ma ha perso l'equilibrio finendo per cadere nel vuoto per dieci metri.

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Cody era un cucciolo di meno di un anno, adottato al canile della Muratella dalla sua padrona. "Non so come sia potuto succedere, ero in bagno, Cody stava sempre vicino a me. – ha spiegato al quotidiano La Repubblica – Ho sentito le urla arrivare dalla strada e la mia vicina di casa che mi chiamava e urlava il nome del cane. Ho sentito anche il tonfo".

Emilia Mikela Pawlak successivamente si è anche recata in ospedale per incontrare la famiglia della 27enne rimasta ferita, e ha chiarito ai carabinieri che, qualora, ce ne fossero, è pronta ad assumersi le sue responsabilità per l'accaduto anche se è convinta di non avere colpe ("è stato un incidente mica l'ho lanciato di sotto", dice). Ma intervistata ci tiene anche a chiarire che a suo avviso il cane avrebbe potuto salvarsi, o almeno poteva essere soccorso: "Io e il mio compagno non abbiamo potuto fare nulla. Lui lo avrebbe preso in braccio e portato dal medico. E invece il veterinario è arrivato dopo due ore, quando ormai era morto dopo un’agonia. Mi sentirei meglio se avessi potuto fare qualcosa".

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