Campo largo addio alle Regionali del Lazio, i 5 Stelle attaccano ancora il Pd sull’inceneritore
Il cosiddetto ‘campo largo', l'ipotesi di un'alleanza Pd-5 Stelle alle Regionali del Lazio, appare sempre più in crisi. Ieri i rumors riportati da alcuni giornali sull'intenzione di Conte di candidare Stefano Fassina o addirittura l'ex sindaco di Roma Ignazio Marino contro il candidato del Pd. Oggi, invece, i 5 Stelle hanno attaccato i potenziali alleati sul termovalorizzatore di Roma proposto dal sindaco Gualtieri.
La prima stoccata è arrivata da Roberta Lombardi, assessora alla Transizione ecologica alla Regione Lazio. Ha ricordato che la norma approvata in Parlamento che conferisce i superpoteri per il sindaco di Roma sui rifiuti "non dice di fare l'inceneritore ma di fare tutta l'impiantistica necessaria per chiudere il ciclo dei rifiuti". Lombardi ha citato una proposta di delibera presentata dagli ex consiglieri capitolini di Fratelli d'Italia (ora eletti al Senato) Andrea De Priamo e Lavinia Mennuni in cui si dicevano contrari all'ipotesi del termovalorizzatore: "Visto che siamo tutti d'accordo, almeno Fratelli d'Italia e M5S, bisognerà vedere il Pd che cosa fa. E il Pd può prendere due strade: o a favore dell'inceneritore una volta per tutte, e smettere di fare l'ecologista a macchia di leopardo, votando una cosa in Regione Lazio e l'altra al Comune di Roma e al nazionale, oppure il Pd vota contro l'inceneritore e siamo tutti contenti perché finalmente avranno affermato con forza un principio importante, veramente rispettoso dell'ambiente e proiettato nel futuro, terreno di collaborazione per un progetto progressista vero". Così Lombardi ai microfoni di Radio New Sound Level.
Dello stesso avviso l'altra assessora regionale del Movimento 5 Stelle, Valentina Corrado: "Sulla gestione dei rifiuti e sulla realizzazione dell'inceneritore che Gualtieri vuole a Santa Palomba, nell'area tra Roma e Pomezia, il Movimento 5 Stelle ha sempre dimostrato coerenza e unità a tutti i livelli istituzionali. Mi aspetto la stessa coerenza da Fratelli d'Italia che, in assemblea capitolina, tre giorni prima delle elezioni politiche, ha presentato una proposta di deliberazione con la quale si esprime contrarietà alla realizzazione del termovalorizzatore e si chiede un impegno a sostenere progetti che superino questo modello con tecnologie più moderne e di minore impatto ambientale. Ora il partito che esprime il Presidente del Consiglio e che compone l'attuale maggioranza di Governo, dia seguito a quanto proposto poco più di un mese fa dai consiglieri di Roma, ora neo-senatori, e dimostri coerenza sul tema, con i fatti".
La crisi del ‘campo largo' è ben visibile anche nelle dure parole pronunciate da Daniele Leodori, che aveva manifestato l'intenzione di candidarsi alle eventuali primarie del centrosinistra: "Nei mesi scorsi ho dato la disponibilità a proseguire l'esperienza condotta in questi anni in Regione Lazio anche impegnandomi in prima persona, anche con le primarie, per continuare con una coalizione unita e ampia. In questo momento il progetto del campo largo (con M5s – Iv- Azione ndr) mi sembra più fragile e ne prendo atto. Non sta a me giudicare le scelte di altri partiti, ma, è chiaro che la mia disponibilità fosse legata fortemente alla possibilità di proseguire questa esperienza". La prossima settimana gli esponenti laziali del Movimento 5 Stelle incontreranno Giuseppe Conte e decideranno il da farsi. A metà novembre, probabilmente, verranno prese le prime decisioni importanti sui candidati, ma allo stato attuale delle cose Pd e Movimento 5 Stelle appaiono sempre più lontani, non solo in Parlamento, ma anche alla Regione Lazio. L'inceneritore di Gualtieri, formalmente una delle cause per cui è caduto il governo Draghi, potrebbe definitivamente sancire l'addio al ‘campo largo' anche a livello locale.