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Caldo record, rider e guide turistiche: “Con sole o pioggia, lavoriamo sempre”

Lunedì 17 luglio a Roma la temperatura ha toccato il picco dei 38 gradi, ma questo non interrompe il lavoro quotidiano di rider a accompagnatori turistici: “È molto caldo, lo accusiamo tanto, ma facciamo del nostro meglio”.
A cura di Redazione Roma
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Basta mettere un piede fuori casa, o non godere di ventilatori né aria condizionata, per rendersi conto che l’ondata di caldo che sta avvinghiando la città in questi ultimi giorni rende difficile qualsiasi attività quotidiana. E per quanto il generale aumento delle temperature non dovrebbe più stupirci in maniera eccezionale, ormai innegabile conseguenza dei cambiamenti climatici in atto, ciò non toglie che questo possa avere un fortissimo impatto sulle nostre vite. Eppure il caldo non è così democratico come a primo acchito potrebbe sembrare: non tutti hanno il privilegio di avere un tetto sotto cui cercare ombra e riparo, dei sistemi di refrigerazione che permettono di mantenere temperature accettabili o periodi di stacco dal lavoro per poter scappare dalla città ormai rovente.

Tra le categorie maggiormente colpite dall’ondata di calore che sta facendo schizzare le colonnine di mercurio ci sono operai, rider e operatori turistici. Lavoratori troppo spesso invisibili, che continuano a lavorare nelle ore più calde e più rischiose per la salute: tutti traiamo beneficio dal loro lavoro e dalla loro efficienza, difficilmente ci soffermiamo realmente sulle loro condizioni lavorative.

“Lavoro sempre 8-10 ore al giorno. Con il caldo, con la pioggia: lavoro sempre – racconta un rider di Glovo, in attesa del take-away del McDonald’s da consegnare – Non ci permettono di entrare, dobbiamo stare qui, sotto il sole”. La paga? Di media 2.26 euro a consegna. All’incirca il costo di due bottigliette d’acqua da mezzo litro.

Un altro ragazzo, cappellino con la visiera a proteggersi dal sole come può, attende di riempire il cassone con un pranzo che qualcuno ha ordinato, da casa o dall’ufficio. Non c’è rancore nelle sue parole, ma non nega che il caldo renda il lavoro ancora più faticoso: “Ci proviamo. Non importa se fa molto caldo o se piove, con ogni temperatura e condizione meteorologica noi proviamo a consegnare il cibo in tempo ai clienti così che possano essere soddisfatti del servizio”.

“È molto caldo – spiega – lavoriamo con temperature molto alte, soprattutto nel pomeriggio: in genere cominciamo intorno alle 11, e dalle 11 alle 15 fa molto caldo, ma facciamo del nostro meglio”.

Su questo fronte, non sono particolarmente incoraggianti le notizie per i prossimi giorni: pare infatti certo che al già rovente anticiclone Cerbero che sta soffocando le città si sostituirà l’ancor più infuocato anticiclone Caronte, con temperature di qualche grado superiori. Già ieri, lunedì 17 luglio, a Roma si è toccato il picco dei 38 gradi: oggi, 18 luglio, nella Capitale potrebbe essere raggiunto il record di calore risalente esattamente a 40 anni fa, al 1983, con la colonnina che potrebbe segnare i 42-43 gradi.

“Per fortuna con le golf cart passa sempre l’aria – spiega un accompagnatore turistico che attende dei vacanzieri per cominciare il tour – però ci assicuriamo che ci sia sempre l’acqua”. Non si può fare molto per combattere il caldo, ma ci si attrezza come si può: in primo luogo mettendo in guardia i turisti, che non sempre sono consapevoli di quel che li aspetta nel corso della giornata. “Li prepariamo: cercare l’ombra, cappello e crema solare, avere sempre l’acqua”.

Eppure non sempre questa specie di prevenzione si rivela sufficiente: “La settimana scorsa una turista si è sentita male e ha dovuto interrompere il tour. Era troppo caldo, anche io lo stavo accusando tantissimo”.

Articolo di Teresa Fallavollita, interviste di Carmen Baffi

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