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“Calderon mi disse ‘ho ucciso Diabolik per 100mila euro'”: conferme sul killer di Piscitelli

L’ex di Raul Calderon, accusato dell’omicidio di Fabrizio Piscitelli, ha raccontato ai giudici la sua versione dei fatti: “Calderon mi disse ‘ho ammazzato Diabolik’. Mi ha detto anche che per l’omicidio ha preso 100mila euro in contanti”.
A cura di Enrico Tata
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Fabrizio "Diabolik" Piscitelli
Fabrizio "Diabolik" Piscitelli

Arrivano conferme sulla colpevolezza di Raul Esteban Calderon, imputato con l'accusa di aver ucciso Fabrizio ‘Diabolik' Piscitelli davanti ai giudici della Corte d'Assise di Roma. L'ex del presunto killer ha dichiarato nel corso dell'udienza: "‘Calderon mi disse ‘ho ammazzato Diabolik'. Mi ha detto anche che per l'omicidio ha preso 100mila euro in contanti e 4mila al mese".

La donna, inoltre, ha fatto anche il nome del presunto mandante dell'omicidio dell'ex capo degli Irriducibili della Lazio. Calderon infatti sarebbe stato pagato da "Leandro Bennato, perché Piscitelli stava mandando in giro voci su di lui come un infame. Diceva che ‘Leo era un infame'".

La signora ha spiegato che Bennato venne a casa sua e di Calderon circa nove o dieci mesi prima dell'omicidio. "Quando è andato via, Calderon mi ha detto che voleva uccidere Diabolik e che voleva che fosse lui a farlo. In quell'occasione gli dissi che che non ero d'accordo, che noi facevamo le rapine. Poi lui è tornato in carcere e non se ne è fatto nulla ma quando ho sentito la notizia dell'omicidio ho subito collegato".

L'ex di Calderon ha poi raccontato di aver messo a segno una rapina in una gioielleria nel 2019. Oltre ai gioielli si è impadronita della pistola del gioielliere, una 9×21. Quindi è tornata a casa con quest'arma e con la sua 7×65. Uscito dal carcere, "Ho raccontato a Raul della rapina in gioielleria, delle pistole e gli ho detto anche che le avevo sotterrato nel giardino e sulla buca ci avevo messo divanetto di vimini".

In un primo momento, dopo aver sentito dell'omicidio Piscitelli, non si è insospettita perché "in tv dicevano che l'omicidio era stato commesso con una 7×65 e mi era sembrato strano che Calderon potesse aver commesso un omicidio con una pistola che si inceppava. Allora ho sistemato mia figlia che era in casa con me e sono andata in giardino e lì ho visto che le pistole non c'erano".

Allora "sono andata a casa a Roma dove mi ha aperto Calderon, ero arrabbiata e gli ho chiesto dove fossero le ‘bambine' (le pistole) e mi ha risposto che non c'erano più. Lui poi mi ha portato in camera da letto e mi ha detto ‘ho ammazzato Diabolik'. Io gli ho chiesto allora ‘ma lo hai fatto con la 7×65?' e lui mi ha risposto no ‘con la 9×21"'.

Il nome di Leandro Bennato compare nell'inchiesta sull'omicidio di Diabolik, ma l'accusa di esserne stato il mandante è caduta per mancanza di prove. Ma secondo chi indaga la morte di Piscitelli si inserisce all'interno di una guerra tra bande criminali. E dopo la morte di Diabolik, i membri della sua banda hanno tentato di uccidere Bennato e, come risposta a quel tentativo, viene ucciso Shehaj Selavdi, membro del gruppo degli albanesi di Diabolik. L'autore di questo omicidio, per gli inquirenti, è sempre Raul Calderon.

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