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Buttafuori di una discoteca stupra e sequestra 17enne: condannato a 16 anni di carcere

Un 22enne è stato condannato in Appello a 16 anni di carcere per violenza sessuale, sequestro di persona, rapina e lesioni, con l’aggravante della crudeltà. Vittima una 17enne.
A cura di Alessia Rabbai
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Sedici anni di carcere è la condanna per il buttafuori ventiduenne di Pomezia accusato di aver stuprato e sequestrato una ragazza di diciassette anni in una discoteca della provincia di Viterbo. Questa la decisione del giudice della Corte d'Appello, che ha confermato la condanna stabilita in primo grado arrivata il 28 settembre 2022. Vittima delle presunte violenze è una minorenne, stuprata per diversi giorni, segregata e minacciata, insieme alla sua famiglia. Prima di finire a processo davanti ai giudici, difeso dall’avvocato Luigi Mancini, l'imputato è stato arrestato due volte. Oltre all'accusa di violenza sessuale il ventiduenne è stato condannato anche per i reati di sequestro di persona, rapina e lesioni, con l’aggravante della crudeltà. Tutti riconosciuti e confermati in Appello.

Ha tenuto la 17enne segregata in un motel

I fatti risalgono al 2019 quando l'iputato, allora ventiduenne e originario di Pomezia, lavorava come buttafuori per un’agenzia di sicurezza in una discoteca della provincia di Viterbo. Proprio nel locale dell'Alto Lazio ha conosciuto la ragazza allora minorenne e dopo averla contattata tramite i social network, i due hanno iniziato ad uscire insieme. Ma la diciassettenne mai avrebbe pensato che la frequentazione con lui si sarebbe presto rivelata un incubo. Per l'accusa una volta che erano usciti l'ha costretta a seguirlo. L'ha portata in un motel e l'ha stuprata, impedendole di andarsene via e tenendola di fatto segregata per alcuni giorni.

L'imputato arrestato due volte

A denunciare l'accaduto sono stati i genitori della ragazza, accorgendosi dei lividi che aveva addosso e allarmandosi per il suo strano comportamento. Lui inoltre avrebbe minacciato di fare del male a lei e alla sua famiglia. Poi c'è stato il primo arresto a dicembre del 2019, quando ha aggredito i genitori. Rilasciato, è stato poi di nuovo arrestato la seconda volta nella primavera del 2020.

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