Bus e minivan da Romania e Moldavia aggirano controlli: “Se necessario faremo test alla frontiera”
Sempre meno bus dai paesi dell'Est arrivano ai terminal di Tiburtina e Anagnina. Cosa succede, meno partenze oppure cambi di strada con qualche stratagemma? L'ipotesi più probabile è che mezzi non di linea, bus e minivan provenienti soprattutto da Romania e Moldavia, stiano effettuando altri percorsi per aggirare i controlli alle stazioni. Qui la Regione Lazio ha approntato dei presidi medici dove è possibile sottoporsi volontariamente al test sierologico, mentre per chi arriva con mezzi propri è stato approntato un drive in al Forlanini. Per tutti, nessuno escluso anche in caso di negatività al coronavirus, è poi prevista la quarantena fiduciaria di quattordici giorni. Eppure qualcosa non torna, i bus non stanno arrivando ai terminal da quando sono stati istituiti i controlli alle stazioni.
"Necessari controlli a frontiera"
"Bus e minivan dalla Romania e la Moldavia che aggirano controlli è un fatto grave e autolesionista soprattutto per le comunità presenti a Roma – ha dichiarato l'assessore regionale alla Sanità Alessio D'Amato – Da quando abbiamo istituito i controlli sanitari i pullman arrivano raramente a Tiburtina. Ho chiesto la collaborazione della Polizia di Roma Capitale e della Prefettura che non è mai mancata per stroncare i parcheggi abusivi di pullman e minivan e intensificare i controlli affinché giungano ai terminal autorizzati. Se necessario siamo pronti con le USCA-R ad andare con medici e infermieri direttamente alla barriera autostradale di Roma Nord per eseguire i test. Ritengo necessari i controlli alla frontiera".
I casi nel Lazio
Al momento nel Lazio i casi d'importazione di coronavirus provengono da ben 33 paesi diversi. In totale sono 964 le persone positive nella regione: 176 sono ricoverate nei vari nosocomi, 9 sono quelle più gravi che necessitano di supporto respiratorio e si trovano quindi nei reparti di terapia intensiva.