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Bufera su Rocca, blocca le assunzioni degli amministrativi per la sanità del Lazio: “Non urgenti”

Attaccano Pd e sindacati: “È semplicemente assurdo dichiarare che non c’è l’urgenza di assumere. I nuovi ingressi di personale nelle aziende sanitarie e ospedaliere della regione non sono urgenti, ma urgentissimi”.
A cura di Enrico Tata
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Secondo il presidente della Regione Lazio, Francesco Rocca, non c'è alcuna urgenza per quanto riguarda il personale amministrativo nella Sanità del Lazio. Ed è per questo che ancora non è avvenuta l'assunzione dei 228 idonei del concorso bandito a gennaio 2020 dalla Asl Roma 1. La procedura si è conclusa ad agosto e da allora i candidati risultati vincitori, che possono essere assunti come assistenti amministrativi anche da altre strutture e asl regionali, stanno aspettando una chiamata che però non arriva.

Nelle Asl del Lazio "l'unica urgenza che non abbiamo è sugli amministrativi. Certo, possono esserci delle singole sacche in alcune Asl ma rispetto a una cattiva distribuzione che negli anni si è stratificata e su questa patologia vogliamo intervenire. Ma abbiamo dato la priorità al personale di pronto soccorso e infermieristico e non ci siamo riusciti perché i concorsi vanno deserti, ad esempio quello degli psichiatri". Così Rocca, risponendo a un'interrogazione presentata dal consigliere regionale del Pd Massimiliano Valeriani.

Secondo quest'ultimo, la carenza di personale nella sanità del Lazio "non riguarda soltanto medici e infermieri, ma coinvolge anche le risorse tecniche e amministrative, con ricadute negative nella gestione di Asl e ospedali e nei servizi ai cittadini”.

I vincitori del concorso bloccato possono essere chiamati nello specifico anche da Asl Roma 2, dalla Azienda ospedaliera San Camillo, dal policlinico di Tor Vergata, dall’Ifo e dall’Ares 118. “Queste strutture avrebbero bisogno di nuove risorse umane per ampliare e migliorare i servizi erogati, ma la politica del centrodestra è sempre la stessa: ridurre fondi e personale alla sanità pubblica per favorire le strutture private, aggravando i disagi e le criticità negli ospedali di Roma e del Lazio", ha spiegato ancora Valeriani.

Dello stesso avviso i sindacati, che si sono detti preoccupati per le parole pronunciate da Rocca in Consiglio Regionale. "Per noi è semplicemente assurdo dichiarare che non c'è l'urgenza di assumere. I nuovi ingressi di personale nelle aziende sanitarie e ospedaliere della regione non sono urgenti, ma urgentissimi".

Giancarlo Cenciarelli, Giancarlo Cosentino e Sandro Bernardini, vertici di Fp Cgil Roma Lazio, Cisl Fp Lazio e Uil Fpl Roma e Lazio, scrivono in una nota che "il servizio sanitario regionale pubblico per funzionare ha bisogno di tutte le figure professionali, amministrativi inclusi. Nell'auspicare che si dia risposta in tempi brevi alle persone che hanno vinto una selezione pubblica e che hanno il diritto previsto dalla legge ad essere chiamate in servizio, ricordiamo al presidente Rocca che la sanità regionale non ha un eccesso di personale amministrativo ma è drammaticamente sotto organico su tutti i profili: infermieri, oss, tecnici, professionisti, ostetriche, personale di assistenza. E` una situazione che dura da troppi anni e che merita tutta l'attenzione e la più rapida capacità di soluzione".

Secondo i sindacati servirebbero almeno altre 15mila assunzioni per compensare i blocchi del turnover e i pensionamenti previsti nei prossimi mesi e anni. "Su questo, se si vuol garantire la tenuta del sistema sanitario e la soluzione dei problemi che da troppo tempo si stanno trascinando nella sanità laziale, il presidente Rocca deve provvedere subito", si legge ancora nel comunicato diffuso da Cgil, Cisl e Uil.

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