Boom bronchioliti a Roma, il Bambino Gesù: “Picchi di 400 accessi al giorno, ma nessuna emergenza”
Tosse, febbre e starnuti nei più piccoli possono essere sintomi di bronchioliti. Si tratta di infezioni respiratorie nei bambini provocate dal virus respiratorio sinciziale. Complice il periodo delle feste, nelle ultime settimane è boom di accessi e ricoveri nei pronto soccorsi romani. Fanpage.it sull'argomento ha intervistato Sebastian Cristaldi, responsabile del Dea di II Livello, la struttura che gestisce il pronto soccorso della sede Gianicolo dell’ospedale pediatrico Bambino Gesù.
Dottore, quali sono i numeri degli accessi di bambini con febbre e tosse al pronto soccorso del Bambino Gesù?
Da dicembre gli accessi dei bambini con febbre e tosse al pronto soccorso si aggirano tra i 300 e 350 accessi al giorno con punte di 400 nelle giorni festivi. Non sempre sono bronchioliti, che rappresentano la parte più importante del nostro lavoro. Il 39% degli accessi è per virus sinciziale, il 15% per influenza e il 7% per Covid. Sicuramente c'è una forte pressione delle strutture sanitarie, intendo sia sui pediatri che sui pronto soccorso romani, un quadro che, data la stagione, ci aspettavamo e che ci impegna con più ricoveri, ma per quanto riguarda il Bambino Gesù non c'è un'emergenza, la situazione è sotto controllo.
Che età hanno i piccoli pazienti che fanno accesso in pronto soccorso con bronchioliti?
Parliamo di bambini al di sotto dei due anni con febbre e tosse, con maggiore incidenza tra zero e sei mesi. Spesso si presentano con sintomi come febbre e tosse, un quadro che peggiora rapidamente nei più piccoli. Una patologia che come ospedale ci mette più sotto pressione per numero di ricoveri e ci impegna particolarmente per la gestione del monitoraggio respiratorio, anche per quanto riguarda numero di macchinari e spazi.
Come sono i numeri di accessi e ricoveri per bronchioliti rispetto a quelli registrati lo scorso anno?
Considerando lo stesso periodo per quanto riguarda i numeri di accessi e ricoveri rispetto allo scorso anno siamo allo stesso livello. La differenza è che mentre di solito i casi si distribuiscono tra novembre e febbraio, quest'anno c'è stato un picco a dicembre, presumibilmente per le temperature che sono rimaste piuttosto alte.
Quali consigli dà ai genitori e quando serve rivolgersi al pronto soccorso?
Il primo aspetto è la prevenzione: con bambini di pochi mesi evitare ambienti affollati e il contatto con altri piccoli che presentano sintomi da raffreddamento. Il secondo consiglio è capire se il proprio figlio o la propria figlia ha dei comportamenti insoliti, che mostrano uno stato di malessere, come il fatto che smette di mangiare. Affidarsi sempre al pediatra, facendo visitare il bambino e che valuterà se la malattia può essere seguita domiciliarmente con controlli oppure se il quadro clinico richiede di andare al pronto soccorso. Se è un giorno di festa o il pediatra è irreperibile i genitori possono sempre rivolgersi al pronto soccorso in caso di necessità se i bambini stanno male.