Bocciato restyling dei Fori Imperiali, Caudo: “Da destra posizione ideologica sulla via di Mussolini”
Il progetto ‘Carme', affidato da Gualtieri all'ex vicesindaco Valter Tocci, prevede la sistemazione e la riqualificazione dell’area dei Fori Imperiali, soprattutto attraverso la modifica dell'attuale via dei Fori Imperiali, realizzata in epoca fascista e che, di fatto, divide trasversalmente l'area archeologica. Il Messaggero ha riferito ieri che il ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano, è intervenuto per imporre al Campidoglio limiti e obblighi nella realizzazione del progetto, come per esempio il rispetto della larghezza dei marciapiedi della strada.
Per Giovanni Caudo, ex assessore all'Urbanistica della giunta Marino e attuale presidente della commissione capitolina sul Pnrr, si tratta di "vincoli pregiudiziali che non hanno alcun senso. Non ha molto senso, infatti, bandire un concorso internazionale per un progetto che non può intervenire su nulla, perché è già tutto deciso. A questo punto non si capisce cosa dovrebbero progettare i progettisti. Io penso invece che il concorso debba essere svolto raccogliendo le migliori idee in campo, per poi scegliere la soluzione che maggiormente possa rendere fruibile e al contempo rispetti quell'area".
L'ex assessore ricorda ai microfoni di Fanpage.it che i progetti del ‘Carme' sono contenuti nel Dpcm dell'8 giugno, quello che riguarda le opere da realizzare per il Giubileo del 2025: "Sta scritto là, quindi o si fanno quei progetti, oppure anche il ministro risulterà inadempiente. È un paradosso: quei progetti devono essere realizzati, ma allo stesso tempo il ministro dice che non devono essere toccati neanche i marciapiedi di via dei Fori. Non trovo alcuna logica in tutto questo, si fa solo confusione".
E un elemento di ulteriore confusione, ricorda Caudo, riguarda progetti come l'Archeotram oppure le opere di arte contemporanea, che non sono previste nel Carme: "Il tram è stato già eliminato a dicembre 2021, perché in effetti non aveva senso un tram che passa per via dei Fori Imperiali. E sull'arte contemporanea, nel progetto non c'è nulla di tutto questo".
Caudo ribadisce che è "assurdo che non si possano toccare neanche i marciapiedi. Così la strada resterà come ora, come se fosse carrabile, con i turisti che camminano sui marciapiedi perché pensano sia ancora una strada a tutti gli effetti. Faccio davvero un appello alla serietà. Quella della destra sui Fori Imperiali, la strada di Mussolini, è evidentemente una posizione ideologica. Non vedo altre spiegazioni".
Il progetto Carme, spiega l'ex minisindaco del III Municipio, consentirebbe ai romani di potersi riappropriare dell'area archeologica, "che adesso è un parco giochi per turisti. I cittadini non la frequentano, percorrono soltanto via dei Fori Imperiali. Questa strada, che collega piazza Venezia con il Colosseo, è sostanzialmente un viadotto che passa sopra ai resti romani, che sono seppelliti dalla strada. Il progetto teneva conto delle stratificazioni storiche, anche novecentesche, ma consentiva una fruizione e comprensione piena dei Fori, attualmente illeggibili per i turisti, che vagano sulla strada senza comprendere la disposizione dei luoghi simbolo dell'antica Roma, senza comprenderne la trama complessiva. In pratica, noi abbiamo un'acropoli, come quella di Atene, e abbiamo un'autostrada che ci passa in mezzo e che non fa comprendere la vera disposizione dei fori. In tutto questo c'è un ministro che davanti a un progetto che intende chiamare i migliori architetti del mondo per progettare un nuovo assetto complessivo di questa area, si irrigidisce e dice che non si può neanche toccare il marciapiede. Per me questo è intollerabile".
A largo Corrado Ricci, conclude Caudo, "c'è addirittura una pompa di benzina. Quella lì la manteniamo, manteniamo i serbatoi di carburante, manteniamo la strada, torniamo agli anni '50 e allora io dico abbiano il coraggio di andare fino in fondo e di riaprirla di nuovo alle macchine. Sarebbe più comprensibile. Il progetto Carme garantiva il rispetto anche di via dei Fori Imperiali, ma allo stesso tempo permetteva una nuova fruizione dell'area archeologica. Io credo e spero, e faremo di tutto affinché avvenga, che il concorso internazionale sia il più libero possibile, ovviamente nel contesto dato, ma senza questi vincoli illogici. La destra ha una posizione ideologica che va contrastata politicamente e culturalmente".