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Blocco stradale di Ultima Generazione in via Appia Nuova: identificati 20 attivisti per il clima

Nuovo blocco stradale sull’Appia Nuova, all’altezza del raccordo: 20 gli attivisti di Ultima Generazioni trasferiti in questura e identificati.
A cura di Beatrice Tominic
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Dalla protesta che ha bloccato il traffico a Ponte Milvio.
Dalla protesta che ha bloccato il traffico a Ponte Milvio.

Sono scesi nuovamente in strada gli attivisti per il clima di Ultima Generazione. Questa mattina una nuova protesta ha bloccato la viabilità in via Appia Nuova, all'altezza del Grande Raccordo Anulare, dove il gruppo di attivisti si è riunito verso le ore 8. Arrivati sul posto, i 20 attivisti si sono seduti sull'asfalto per bloccare il passaggio di veicoli, auto e moto, che stavano transitando lungo la strada.

Fra le mani, agitavano un cartellone con la scritta "Non paghiamo il fossile", nuova campagna di Ultima Generazione. Una degli attivisti, per aumentare la durata del blocco, ha incollato le proprie mani all'asfalto: "È stata rimossa dalle forze dell’ordine senza alcuna cautela, con una lastra di colla e asfalto attaccata alle mani", hanno fatto sapere gli attivisti.

Sul luogo della mobilitazione, durata poco più di una ventina di minuti, per liberare la carreggiata e permettere il passaggio dei veicoli, in breve tempo sono arrivati gli agenti della polizia di Stato che hanno trasferito i 20 attivisti al Commissariato Romanina, dove sono stati identificati.

La sfilata per le strade di Roma: "Balliamo come se fosse la fine del mondo"

L'ultima protesta degli attivisti di Ultima Generazione risale ad appena due giorni fa, quando hanno sfilato nelle strade di Roma, con musica ad alto volume, cantando e ballando: "Balliamo come se fosse la fine del mondo: il governo sta finanziando la nostra morte", hanno dichiarato attivisti e attiviste che hanno partecipato alla street parade denominata, proprio per questo, La fine del mondo.

“Un evento grande, rumoroso, che celebra la vita e rivendica una misura precisa dal nostro Governo – hanno dichiarato – L'obiettivo è stato usare musica e ballo come forma di protesta contro l’inazione climatica del Governo e la repressione di ogni forma di dissenso nella giornata mondiale della Terra".

Con loro, hanno preso parte all'evento anche altre associazioni e movimenti come Scientist Rebellion, Cambiare Rotta, QuestaèRoma, Extinction Rebellion, Rete Ecosocialista, Giovan* Comunist*, Stati Genderali e Rave Revolution.

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