Blitz antidroga tra Tivoli e Guidonia: 9 arresti, il covo dei pusher in un pollaio

Nove arresti è il bilancio del blitz antidroga dei carabinieri della Compagnia di Tivoli, che stamattina hanno svolto una vasta operazione tra Tivoli e Guidonia Montecelio, in provincia di Roma. I militari hanno dato esecuzione ad un’ordinanza di custodia cautelare in carcere per sette persone italiane e due albanesi, gravemente indiziate di essere i leader e membri di un’associazione per delinquere finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti e di detenzione e porto abusivo di armi comuni. A decidere i provvedimenti il giudice delle indagini preliminari del Tribunale di Roma, come rischiesto dalla Procura della Repubblica – Direzione Distrettuale Antimafia. Tutti e nove gli arrestati sono finiti in carcere.
"Ringrazio la Direzione Distrettuale Antimafia di Roma e i Carabinieri della Compagnia di Tivoli per l'importante operazione condotta sul nostro territorio – ha commentato l'operazione con le misure cautelari il sindaco di Tivoli, Marco Innocenzi – Un'azione decisa e coordinata, che ha portato all’arresto di nove persone coinvolte nello spaccio di droga. A Tivoli non ci deve mai essere spazio per attività criminali come queste. Lo spaccio di droga non è solo un reato: è un attacco diretto alla dignità della nostra Comunità, ai nostri giovani, al futuro della Città. Il Comune è e sarà sempre al fianco delle forze dell’ordine e di tutte le istituzioni impegnate nella difesa della legalità".
Le riunioni tra pusher in un pollaio
Le indagini dei carabinieri coordinati dalla Procura della Repubblica sono iniziate nel 2021. Hanno portato alla luce un'organizzazione criminale articolata, dedita allo spaccio di stupefacenti nei Comuni di Tivoli e Guidonia Montecelio. Il lavoro degli investigatori ha permesso di raccogliere gravi elementi indiziari. Tra gli indagati c'è anche una donna di settantanove anni, che avrebbe nascosto parte della droga e dei soldi provenienti dallo spaccio in casa. Le riunioni tra avvenivano all'interno di un pollaio, dove i pusher si sentivano al sicuro, al riparo da eventuali intercettazioni.
Struttura logistica e uso di armi
I leader dell'associazione criminale avevano messo in piedi un'importante struttura logistica di vendita dello stupefacente, assegnando compiti specifici ai singoli membri che ne facevano parte. In questo contesto erano anche in possesso di armi, tanto da accaparrarsi anche il controllo di una piazza di spaccio in località Favale di Tivoli. Tutti i destinatari dell'ordinanza di custodia cautelare sono stati portati in carcere e dovranno rispondere delle accuse a proprio carico.