Blitz al Tiburtino, scoperto il deposito dei pusher di San Basilio: sequestrati 250 chili di hashish
Blitz tra i capannoni industriali vicino via Tiburtina non lontano dal Raccordo anulare, nel terminal dove arrivava la droga per gli spacciatori del quartiere San Basilio. Gli investigatori del terzo distretto Fidene Serpentara hanno trovato 250 chili di hashish suddivisi in diversi panetti. Il materiale era nascosto in un vano posto al di sotto del rimorchio di un camion. Tre gli uomini arrestati dopo l'operazione con l'accusa di spaccio di sostanze stupefacenti. Non è ancora chiaro se risulti coinvolta anche la proprietà dell'immobile.
Gli agenti delle Forze dell'ordine sono tuttora impegnati nei sopralluoghi dei garage del deposito, spazi che nel corso degli anni sono stati usati dai spacciatori per nascondere la droga proveniente dal mercato est europeo e dal Marocco. Il magazzino era nascosto alla vista da altri capannoni industriali ed era accessibile unicamente attraverso una stradina sterrata nella fitta vegetazione della Tiburtina. È qui che sono stati individuati i camion che trasportavano la droga.
Blitz al terminal dei narcos in via Tiburtina
Il magazzino è stato trasformato nel corso del tempo in un box abusivo, il terminal di consegna della droga destinata in primis ai pusher di San Basilio, il quartiere a nord est della Capitale e non solo. Lo stabile era protetto da un sistema di video sorveglianza ed è stato scoperto dai poliziotti in borghese solo in seguito a diverse intercettazioni e gli appostamenti in via Monte Libretti. Lo sgombero è avvenuto quando hanno colto in flagrante i tre uomini: gli agenti dell'antidroga avevano visto un tir scaricare rapidamente diversi pacchi di hashish in un cassone in legno all'interno del magazzino. Tre uomini sono stati arrestati con l'accusa di detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti in concorso. Le indagini degli investigatori sono ancora in corso.
Il mercato dell'hashish dall'Est Europa e dal Marocco
"Fraté guarda le pagine, lì trovi tutto, anche i campioni con le foto dell'hashish che sta per arrivare", questo è uno dei messaggi ottenuti attraverso le intercettazioni dell'antidroga durante le indagini sul mercato e lo smercio al dettaglio degli stupefacenti, riportati da Il Messaggero.
Secondo le prime ricostruzioni, la vendita al dettaglio dello stupefacente era gestita da pusher ventenni che seguivano attivamente il mercato e l'arrivo di forniture del Marocco e dall'Est Europa. Il materiale era poi acquistato online attraverso pagine web dedicate e consultabili solo con l'utilizzo di password specifiche.