Blitz al The Social Hub di San Lorenzo: vernice contro lo studentato da 1500 euro al mese

Questa notte alcuni attivisti del collettivo Robin Hood hanno lanciato vernice contro l'ingresso dell'hotel e studentato di lusso The Social Hub a San Lorenzo. Il blitz, effettuato in contemporanea anche a Milano, Napoli, Bologna e Reggio Emilia, è stato rivendicato dal collettivo, che ha spiegato di essere "tornato per colpire di nuovo la speculazione immobiliare, che per rivendicare il diritto a una casa dignitosa abbiamo deciso di sabotare, sanzionare e boicottare".
The Social Hub è un hotel nato sulle ceneri della Ex Dogana. I residenti di San Lorenzo avevano chiesto che quello spazio fosse messo a disposizione della collettività, al fine di migliorare la vita degli abitanti della zona, ma alla fine è stato venduto da Cassa Depositi e Prestiti a un fondo immobiliare privato. Il 27 marzo ha aperto The Social Hub, catena precedentemente nota come The Student Hotel, dove una stanza nello studentato arriva a costare quasi 1500 euro al mese. Prezzi altissimi in una città come Roma dove il problema degli affitti è molto sentito. Sono tantissime le persone che hanno dovuto lasciare la capitale per i prezzi inaccessibili, e gli studenti che hanno dovuto rinunciare a frequentare l'università perché i costi delle stanze sono diventate proibitivi.
"I mesi scorsi erano i locker, simbolo di una turistificazione sfrenata e di una speculazione sugli affitti brevi ormai professionalizzata, a scapito di chi ha bisogno di un luogo sicuro e accessibile dove vivere – scrivono gli attivisti di Robin Hood nel comunicato – Questa notte abbiamo invece deciso di sabotare gli studentati privati. Colossi che insieme agli affitti brevi contribuiscono maggiormente alla compressione del mercato immobiliare e al rigonfiamento del costo degli affitti. Colossi che vogliono, evidentemente, rendere sempre più elitaria la possibilità di studiare all’università. Nelle città universitarie spuntano come funghi strutture di The Social Hub, Camlus o di altri competitor che con le loro piscine, le palestre con spa, gli spazi di co-working, propongono affitti esorbitanti trainano verso l’alto il resto del mercato. Questi prezzi sono sempre meno accessibili per troppe famiglie, che ormai non si possono più permettere di pagare gli studi dei figli in città come Roma, Bologna, Firenze o Milano. Si tratta quindi di speculazioni che vanno a ledere non solo il diritto alla casa per i giovani, ma anche il diritto allo studio".