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Bitcoin per riciclare denaro, imprenditore finanziario a processo: chiesto patteggiamento

Prometteva profitti del 5% ai suoi clienti per nascondersi dal Fisco. L’imprenditore Fabio Fusaroli chiede di patteggiare per l’accusa di riciclaggio e associazione a delinquere.
A cura di Enza Savarese
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Immagine di repertorio
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Riciclaggio di denaro con i bitcoin. È la truffa moderna che ha colto nel sacco l'imprenditore Fabio Fusaroli, sessantaduenne iscritto nell'albo dei mediatori finanziari. Complici delle operazioni di riciclaggio 2.0 anche un informatico e un imprenditore. La promessa per i clienti che investivano e che volevano nascondere il denaro al Fisco era quella di raggiungere un profitto mensile del cinque per cento con le somme versate.

Riciclaggio di denaro in bitcoin: come funziona la truffa moderna 

Fusaroli si affidava al sito internet bitcoinstorerome.it per raggiungere i suoi clienti e pubblicizzare la sua attività. A gestire l'aspetto informatico era il suo complice, l'informatico F.T:, 35 anni. Mentre al terzo, imprenditore quarantasettenne, spettava invece il compito di cercare prestanomi necessari per le false fatture. Le indagini avviate dalla Procura hanno portato alla confisca di 832mila euro. Non si esclude però che i profitti dalle operazioni illegali, avvenute tra il 2022 e 2024, siano ben superiori.

Tra i clienti delle operazioni, la Procura ha rintracciato l'influencer Franco Lee, già in passato condannato a tre anni e otto mesi per abusivismo finanziario. Lee, come gli altri clienti di Fusaroli, sperava di nascondere il suo denaro al Fisco e allo stesso tempo aumentare i loro profitti con gli investimenti online pubblicizzati dal finanziatore.

Riciclaggio e associazione a delinquere: chiesto il patteggiamento 

Dopo le indagini della Guardia di Finanza, che lo scorso ottobre ha interrotto le operazioni finanziarie, l'imprenditore Fabio Fusaroli ha chiesto di patteggiare a quattro anni e otto mesi. La stessa strategia è stata intrapresa dai suoi complici. L'informatico si è accordato con il gup per tre anni e dieci mesi in carcere. I legali del terzo invece hanno chiesto il rito abbreviato per il loro cliente per il quale sono stati chiesti cinque anni: secondo loro, l'assistito è completamente estraneo alla vicenda. Le fatture contestate dalla Guardia di Finanza sono state giustificate con l'installazione di cartelloni pubblicitari, operazione svolta in accordo con il comune di Roma.

L'imprenditore già in passato condannato per truffa 

Non è la prima volta che Fusaroli risulta indagato. Già nel 2015 è stato condannato a quattro anni in primo grado per truffa ai danni di cinquecento persone. Dalle precedenti indagini l'imprenditore avrebbe cercato di riciclare quasi cinque milioni di euro. Soldi che erano stati inizialmente raccolti per la costruzione di case popolari. Con lui coinvolto e poi prosciolto anche l'ex consigliere regionale Luca Gramazio.

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