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Birra del Borgo, camerieri scioperano contro i licenziamenti durante la cena: clienti li applaudono

Sono 42 i dipendenti di Birra del Borgo che saranno licenziati nel prossimo periodo: questa sera, al ristorante in zona Prati, i lavoratori hanno scioperato chiedendo garanzie e maggiori diritti, tra gli applausi dei clienti.
A cura di Natascia Grbic
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Hanno incrociato le braccia alle 21, dando vita a uno sciopero di mezzora durante il servizio, mentre i clienti erano ai tavoli e il ristorante nel pieno dell'attività. I lavoratori dell'osteria Birra del Borgo a Prati hanno deciso di scioperare contro la decisione della multinazionale di mandare a casa 42 dei 70 dipendenti impiegati nei locali dello storico birrificio nato nel reatino e rilevato dalla multinazionale belga Ab InBev. E lo hanno fatto stasera, insieme ai sindacati Clap e Usb che seguono la vertenza, nel ristorante del quartiere Prati. Quando hanno spiegato le ragioni per cui si sarebbero astenuti dal lavoro per mezzora, i clienti hanno solidarizzato con loro, applaudendoli ed esprimendo solidarietà per lo sciopero.

"Quella che stanno vivendo i lavoratori e le lavoratrici di Birra del Borgo è una grossa crisi occupazionale: c'è una procedura di licenziamento collettivo in cui regna la più grande incertezza perché nessuno di loro sa cosa accadrà domani e rischiano di trovarsi senza lavoro in un periodo storico devastante dal punto di vista dell'occupazione – spiega Emanuele De Luca, coordinatore delle Clap – Il settore della ristorazione è già storicamente funestato dalla mancanza di diritti, dove il lavoro nero e grigio la fanno da padrone, con la pandemia la situazione è peggiorata. Quella di oggi è una grande conquista: abbiamo esercitato il diritto di sciopero in un settore dove questo strumento non viene mai messo in pratica perché i dipendenti sono pochi, soli e frammentati. E invece questi lavoratori e queste lavoratrici hanno deciso di organizzarsi. È una vittoria".

"Come Usb appoggiamo la lotta di questi lavoratori – dichiara Massimo Pedretti, dell'Usb lavoro privato – Riteniamo che l'avvento delle multinazionali anche all'interno del settore della ristorazione sia un boomerang che va a impattare sulle vite dei lavoratori, in questo caso sui 42 investiti dalla procedura di licenziamento. Non è accettabile che si possano deliberatamente annientare le vite dei lavoratori che in due anni di pandemia hanno già perso parte del proprio salario e futuro per ristrutturazioni aziendali o perché si è deciso di diversificare il mercato. Il mercato non deve essere il fine e l'obiettivo, quello deve essere il lavoro, inteso come aumenti salariali e garanzia per i lavoratori, soprattutto nel settore della ristorazione, epicentro di precarietà e sfruttamento. Saremo con i dipendenti di Birra del Borgo fino alla fine della battaglia".

La multinazionale belga che possiede il marchio di Birra del Borgo ha deciso di ridimensionare l'impresa e ha annunciato la possibilità di chiusura dei locali che si trovano a Roma, nei quartieri Prati e piazza Bologna. In tutto sono 42 le persone che rischiano di trovarsi senza lavoro: la decisione è stata comunicata dall'azienda durante una call con i dipendenti, spiegando che il ridimensionamento avrebbe interessato soprattutto i reparti commerciale, di marketing e delle attività locali. Subito sono stati avvertiti i sindacati, e la mobilitazione per evitare i licenziamenti è partita immediatamente.

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