Bimbo ‘venduto’ a Ostia, l’avvocato del padre: “Era in stato confusionale, è una montatura”
Non sa ancora dire cosa è successo lo scorso 26 luglio, come Amedeo sia stato arrestato con l'accusa di star vendendo il figlio per delle prestazioni sessuali a sconosciuti sul litorale di Ostia, ma il legale difensore Luciano Bason è convinto che siano ancora molte le cose da chiarire, tanto da parlare di "costruzione del mostro" e di "montatura". L'avvocato sottolinea che il 19enne si "muoveva in stato confusionale", fatto che sembrerebbe confermato dalla reazione durante il fermo da parte della Guardia di Finanza.
"Come difensore sto cercando di ricostruire tutta la vicenda del 26 luglio perché a me interessa non della parte finale, sulla quale c'è una grande montatura. Ho l'impressione che si voglia costruire il ‘mostro' e si prende un ragazzo di 19 anni che io ho difeso in altre vicende e conosco anche la famiglia, posso dire che non è in grado di commettere un reato di quella specie. La mia è una ferma convinzione. Tutto il resto è una montatura", spiega Bason.
Sulla ricostruzione fornita dalla nonna del ragazzo a Fanpage Bason preferisce non commentare, ricordando che "non era presente al momento dei fatti, non posso confermarle nulla di quello che ha detto", tranne che sull'incidente "sul Grande Raccordo Anulare in cui sarebbe rimasto coinvolto il ragazzo ho inviato una pec per chiederne conferma e informazioni alla polizia stradale". L'avvocato insiste: "Il Giudice che ha presieduto all'udienza di convalida dell'arresto per resistenza e prostituzione minorile non sapeva niente di quanto è accaduto precedentemente al momento del fermo, che invece potrebbe essere estremamente rilevante, si è basato solo sulla nota della Guardia di Finanza".
Il legale fornisce poi ulteriori elementi di ricostruzione sottolineando come il 19enne avrebbe proposto il figlio in vendita a "un poliziotto libero dal servizio". Il prossimo 6 agosto il Tribunale del Riesame esaminerà il caso: "Il padre del bambino è in uno stato confusionale e ho qualche dubbio sulla sua capacità di intendere e di volere in quel momento, secondo il modesto parere non ha il senso dello spazio e del tempo, racconta i fatti in maniera molto strana, che non coincidono con il giorno dell'accaduto. Nega i fatti ma nella ricostruzione ci sono dei vuoti, delle contraddizioni Non ho dubbi sul fatto che il ragazzo abbia avuto un incidente ma non so in che stato mentale si trovasse in quelle ore". Ma ora come si difende? "Non avrei mai potuto vendere mio figlio", ha detto al legale e al giudice.