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Bimbo di 8 anni muore alle Terme di Cretone: tutti gli aspetti da chiarire

La tragedia è avvenuta nel pomeriggio di ieri, giovedì 17 agosto 2023: sul caso la Procura di Tivoli sta indagando per omicidio colposo contro ignoti.
A cura di Beatrice Tominic
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Sono ancora molti, troppi gli interrogativi sull'incidente avvenuto ieri sera alle Terme di Cretone, ad una ventina di chilometri dalla capitale, in cui ha perso la vita un bambino di otto anni risucchiato dallo scarico di una piscina. Per estrarlo dalle tubature, il nucleo sommozzatori dei vigili del fuoco ha impiegato oltre un'ora.

La Procura di Tivoli sta procedendo ad indagare per omicidio colposo a carico di ignoti. Ma sono ancora molti i nodi da sciogliere e passaggi poco chiari su quanto avvenuto nel corso di quella tragica e fatale serata.

La chiusura delle vasche e il sistema di drenaggio

I terribili fatti sono avvenuti nel tardo pomeriggio di ieri, verso le ore 18.30. Il bambino è stato aspirato dal bocchettone di scarico della piscina, attivo per le operazioni di pulizia e drenaggio della piscina. Gli altoparlanti della struttura, forse anche più di una volta, avevano avvisato gli ospiti della chiusura dell'impianto, avevano invitato tutti i presenti ad uscire dalle piscine. Allora perché il bambino si trovava in acqua nel momento in cui il bocchettone è stato attivato?

Gli inquirenti dovranno fare chiarezza su come sia stato possibile che il ragazzino finisse in acqua: forse si trovava an cora in piscina dopo l'appello dell'altoparlante? Non si esclude che possa essersi immerso nuovamente, una volta uscito o che, risultato di una tragica fatalità, sia caduto in un secondo momento. Accertamenti anche sull'orario esatto in cui è stato messo in funzione il sistema di drenaggio.

Sistema di sicurezza: "Nessuna protezione sopra il bocchettone"

Il secondo punto su cui dovranno fare chiarezza gli inquirenti, è quello che riguarda la sicurezza stessa della struttura: dalla presenza di grate e protezioni a quella di personale specializzato in servizio anche durante le operazioni di drenaggio della piscina. "Il personale che lavora qui è sempre stato responsabile e qualificato – ha spiegato un ex dipendente – Anche io prima di iniziare a lavorare qui sono stato addestrato".  E un cliente ha aggiunto: "I bagnini sono sempre presenti e attenti: la piscina non è enorme".

Secondo un altro dei testimoni che ha provato a salvare il bambino mentre veniva risucchiato dal bocchettone, non ci sarebbero grate messe a protezione dello scarico. "Non c'erano bombole d'ossigeno per situazioni d'emergenza come questa e mancava anche la griglia di protezione: il buco del bocchettone aveva un diametro di circa 35 centimetri, è pericoloso", ha spiegato un testimone a Fanpage.it.

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