Bimbo annegato in piscina a Roma, un lavoratore: “Ha vagato 40 minuti da solo, nessuno controllava”
Il circolo Centocelle Football Club è suddiviso in due parti: la piscina che ha l'accesso dalla strada, dall'altra a circa 200 metri di distanza, l'area dove c'è il locale in cui si è svolta la festa alla quale ha partecipato anche il bambino di tre anni originario della Costa d'Avorio trovato morto annegato ieri sera. Fanpage.it ha intervistato uno dei soci del circolo, che ha raccontato la sua versione dei fatti su cosa è successo ieri in viale della Primavera 64 a Centocelle. La festa è iniziata intorno alle 11.30, un battesimo, al quale ha partecipato un gruppo multietnico di persone, già frequentatori della struttura sportiva.
"La situazione ieri era fuori controllo – spiega – verso le 16.30/17 una quarantina di bambini, che stavano partecipando alla festa sono stati lasciati ‘allo stato brado'. Sono andati ovunque, hanno raggiunto i campi da padel mentre le persone giocavano, sono stati presi e riportati indietro. Noi avevamo quattro persone dello staff impegnate a controllare, che hanno richiamato più volte sia i bambini che i genitori, quello che potevano fare hanno fatto".
Bimbo annegato, la piscina era chiusa
Il socio ha specificato che la piscina al momento in cui sono accaduti i drammatici fatti che hanno portato alla scomparsa del bambino era "chiusa e in lavorazione" e non c'erano assistenti bagnanti. Il personale di turno del circolo si domanda come abbia fatto il bambino a raggiungere la vasca lontana e recintata, le indagini dei carabinieri sono in corso e il magistrato della Procura ha acquisito le immagini delle telecamere di videosorveglianza, per ricostruire il suo percorso dal locale della festa fino alla piscina.
Il bimbo ha vagato da solo per 40 minuti
Dalle prime verifiche è emerso come pare che il bambino abbia girovagato per circa quaranta minuti da solo per il circolo. "Ad un certo punto abbiamo detto alla famiglia del festeggiato di recuperare tutti gli invitati, perché avremmo chiuso. Solo allora si gli adulti si sono accorti che il bambino non c'era più" continua. Così sono iniziate le richerche e poco dopo, il drammatico rinvenimento in acqua intorno alle ore 19.01. A trovare il cadavere è stato un dipendente del circolo: "Ha provato a rianimarlo con il defibrillatore – spiega il socio – ma il piccolo era già morto e non c'è stato purtroppo nulla da fare". La salma del bambino terminate le verifiche sul posto è stata rimossa e trasferita all'obitorio di Tor Vergata, a disposizione dell'Autorità Giudiziaria, che ne disporrà l'autopsia.
Articolo di Alessia Rabbai, intervista di Simona Berterame