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Bimba trova un verme nel formaggio servito alla mensa della scuola materna: chiesti provvedimenti

La dirigenza della scuola di Pontinia sarebbe stata a conoscenza dell’accaduto, ma non avrebbe interrotto il servizio. Nel frattempo la consigliera Lauretti chiede provvedimenti.
A cura di Beatrice Tominic
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Un verme nel piatto. È quello che si è trovata sotto agli occhi una bambina che frequenta una scuola materna a Pontinia, nella provincia di Latina, quando, alla mensa, le è arrivato il secondo, a base di formaggio. Un episodio che sta destando scalpore anche perché dalla dirigenza scolastica avrebbero ammesso di essere già a conoscenza dell'accaduto, ma avrebbero preferito non approfondire quanto successo.

"Come consigliere comunale di opposizione, non posso rimanere in silenzio di fronte a un episodio così grave", è il commento sui social della consigliera Daniela Lauretti, non appena appreso quanto accaduto.

Spunta un verme nel formaggio servito a mensa: cosa è successo

Il formaggio incriminato sarebbe un primo sale, i fatti risalirebbero alla settimana scorsa e a denunciarli sarebbe stato il papà di una piccola alunna della scuola materna. A far salire il malcontento fra i genitori anche il fatto che l'istituto non abbia svolto alcun accertamento sul caso pur essendo, secondo quanto riportano alcune testate locali, a conoscenza dello spiacevole accaduto. Nessun servizio bloccato: tutte le attività all'interno della scuola e della mensa sono continuate regolarmente.

Il commento della consigliera Lauretti

Come anticipato, non appena appreso degli spiacevoli fatti, la consigliera di opposizione Daniela Lauretti ha chiesto di avviare un'indagine per cercare le responsabilità dell'accaduto, d aggiornare la commissione mensa di quanto accaduto e ha convocato la commissione servizi sociali: "Non possiamo permettere che episodi del genere passino sotto silenzio o vengano trattati come semplici incidenti. La salute e la sicurezza dei bambini devono essere una priorità assoluta", ha scritto.

"Questo fatto solleva interrogativi preoccupanti sulla qualità del cibo fornito ai nostri figli e sulla gestione del servizio di refezione scolastica – ha spiegato – L'episodio impone una riflessione profonda sulla sicurezza alimentare nelle nostre scuole. Chi controlla la qualità degli alimenti destinati ai bambini? Sono rispettati tutti i protocolli igienico-sanitari? Come viene monitorata la filiera di approvvigionamento degli alimenti? Queste sono solo alcune delle domande che meritano risposte chiare e tempestive", si è chiesta infine. Domande che, almeno per ora, non sembrano aver trovato risposte.

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