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Bimba si affaccia dall’auto e viene colpita dal trattore, il papà: “È gravissima, siamo disperati”

Il racconto del papà al Messaggero: “Ho visto la mia bambina ricoperta di sangue, sono sceso dalla macchina con lei in braccio e ho detto a mia moglie di chiamare subito i soccorsi”.
A cura di Enrico Tata
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Si affaccia dal finestrino dell'automobile, un trattore la colpisce in pieno. Una bimba di cinque anni è ricoverata in gravissime condizioni al policlinico Gemelli di Roma. La sua prognosi è ancora riservata. L'incidente si è verificato nella serata di sabato 11 giugno ad Atina, provincia di Frosinone.

Il papà ha raccontato quanto accaduto al quotidiano Il Messaggero: "Non ho fatto in tempo a dirle di spostarsi dal finestrino che quel camion l'aveva colpita al volto. È successo tutto in una frazione di secondo e ancora non riesco a capire come sia potuto accadere. Eravamo distratti, non ho fatto caso al seggiolino o alla cintura. Eravamo molto vicini a casa, un tragitto di pochi chilometri".

Erano stati a cena fuori, in una pizzeria della zona, e stavano rientrando a casa. Al volante c'era la donna e il papà era seduto al posto del passeggero. La piccola era seduta alle loro spalle insieme alla nonna e al fratellino. "Ho visto la mia bambina ricoperta di sangue, sono sceso dalla macchina con lei in braccio e ho detto a mia moglie di chiamare subito i soccorsi. Il fratellino e la nonna di Giulia erano sotto choc, piangevano".

Il trattore non si è fermato e le ricerche del mezzo sono tuttora in corso. Da verificare le eventuali responsabilità del conducente, che forse ha tentato un sorpasso avventato. Intanto le condizioni della piccola restano gravissime. Aveva finito da pochi giorni la prima elementare ed era pronta a trascorrere le vacanze estive con i genitori e il fratellino: "I medici non si sbilanciano, la situazione è gravissima. Ci hanno solo detto che al momento non risultano gravi danni cerebrali. Le prossime ore saranno quelle decisive. Se Giulia non supera la prossima notte, rischiamo di perderla per sempre. Siamo disperati".

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