Bimba muore poco dopo la nascita, 4 indagati all’ospedale Santo Spirito di Roma per omicidio colposo
Quattro indagati per omicidio colposo all'ospedale Santo Spirito, nel cuore di Roma, per la morte della piccola Valentina, la bimba deceduta pochi attimi dopo la nascita, lo scorso 15 febbraio. Si tratterebbe del personale che si è occupato della mamma della piccola, una ragazza di 29 anni, nella notte fra il 14 e il 15 febbraio 2024: due medici, un'ostetrica e un'infermiera.
L'incarico per l'autopsia verrà conferito soltanto nel primo pomeriggio di venerdì, gli esami potrebbero svolgersi già il giorno dopo. Da chiarire cosa sia accaduto nelle 4 ore di buco temporale, quando la mamma di Valentina non avrebbe ricevuto l'aiuto richiesto al personale medico. "Gli accertamenti confermeranno che la nostra assistita ha seguito attentamente la mamma di Valentina", hanno dichiarato gli avvocati di uno dei medici indagati a il Corriere della Sera.
Di diversa opinione i legali che assistono la famiglia della piccola: "Sicuramente occorre fare chiarezza: confidiamo che la verità possa emergere dalle indagini, per questo abbiamo richiesto immediatamente il sequestro del corpicino, del cordone ombelicale e della placenta, oltre che della cartella clinica – hanno spiegato a Fanpage.it gli avvocati Andrea Calderoni e Stefania Rondini – Anche se, almeno la cartella clinica, è arrivata qualche giorno dopo dalle nostre richieste".
La ricostruzione: cosa è successo nel buco di 4 ore
La ventinovenne è entrata in ospedale la mattina del 14 febbraio, verso le ore 10.30. Ha effettuato i monitoraggi di routine: la piccola stava bene, pesava circa tre chili. Anche le condizioni della mamma erano nella norma, per questo, per la notte, è stata affidata ai medici di turno. Proprio nella notte, però, "le condizioni di salute sono precipitate inaspettatamente", ha raccontato l'avvocata Rondini a Fanpage.it.
Dalle una della notte ha iniziato ad avere, come si legge nella denuncia, "copiose perdite di sangue", di diverso colore e densità, anche in grumi. "Stava malissimo, aveva dolori lancinanti. Ma si è sentita abbandonata: l'hanno aiutata soltanto il compagno e l'altra partoriente con cui condivideva la stanza: è lei che ha chiamato a più riprese l'infermiera, senza mai ricevere risposta – hanno continuato a spiegare i legali della famiglia della piccola – Secondo loro non ci sarebbero state anomalie. Ma ore dopo, verso le 5.30, quando sono arrivati i medici per il nuovo turno, l'hanno portato d'urgenza in sala parto".
La ventinovenne si ricorda anche di una voce che avrebbe chiesto, urlando, per quale motivo si fosse aspettato così tanto, per quale ragione la donna fosse stata costretta ad arrivare a quel punto. "Servirà fare chiarezza – hanno continuato i legali – Su quelle quattro ore di buco temporale: cosa è successo della una alle 5.30? E perché nessuno è intervenuto prima?"
Le parole della mamma di Valentina
Ascoltata dalla polizia giudiziaria, come ha fatto sapere ai legali, la ventinovenne si è sentita completamente abbandonata dal personale medico: "Soltanto parole di circostanza, ma io stavo male e avevo bisogno di aiuto – ha ricordato la donna – Invece sono stata lasciata da sola, non è venuto nessuno ad aiutarmi, nonostante i solleciti della mia compagna di stanza". Compagna che potrebbe avere un ruolo fondamentale nella vicenda, essendo testimone di quanto accaduto.
La piccola Valentina è nata un'ora dopo l'ingresso in sala parto, verso le 6.30. Ed è morta dopo qualche vagito. "I genitori chiedono giustizia: vogliono conoscere la verità e fare in modo che fatti di questo genere non accadano mai più", ribadiscono i legali che li assistono.