Bimba morta in auto, il papà accusato di omicidio colposo: seggiolino senza dispositivo anti-abbandono
È accusato di omicidio colposo il padre della bimba trovata morta in auto alla Cecchignola lo scorso mercoledì. Il seggiolino su cui era seduta la piccola, infatti, non era dotato del dispositivo anti – abbandono, obbligatorio dal 2019. L'uomo, un carabiniere, aveva dimenticato di lasciare la figlia all'asilo e si era recato direttamente in ufficio per andare al lavoro. A trovare il corpo senza vita della bimba è stata la madre, quando verso le 14 è andata a prenderla.
Sul corpo della bimba è stata disposta l'autopsia, anche se l'ipotesi principale è che sia morta per un collasso causato dal caldo. Nessuno l'avrebbe notata seduta sul sedile posteriore perché la macchina aveva i vetri oscurati: solo quando la madre è andata a controllare l'ha vista ormai esanime. Un passante ha rotto il vetro e chiamato i soccorsi, ma ormai era troppo tardi, la bimba era già morta.
Interrogato in seguito alla tragedia, il padre della bimba ha ricostruito l'accaduto, spiegando di essere convinto di aver portato la bambina all'asilo. Un particolare potrebbe essere rilevante: l'uomo ha raccontato che normalmente metteva la borsa sul sedile posteriore accanto alla figlia, ma quel giorno l'aveva poggiata sul sedile davanti. Un elemento che potrebbe aver contribuito a quella che viene chiamata ‘Sindrome del bambino abbandonato', con i genitori che, in presa a stress e stanchezza, dimenticano i figli in auto, convinti di averli fatti scendere.In Italia sono undici i casi avvenuti negli ultimi venticinque anni.
"Non so cosa sia successo, ero convinto di aver lasciato Stella all'asilo, tanto che in mattinata ci eravamo sentiti con mia moglie per decidere chi la andava a prendere", ha dichiarato il 45enne al pubblico ministero. Una tragica fatalità che ha lasciato nella disperazione la famiglia, distrutta per quanto accaduto.