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Biglietti nominativi al Colosseo, le guide: “Non basta per fermare gli abusivi, ci sono troppe file”

Secondo la presidente delle guide turistiche accreditate, per il Colosseo è necessario un piano di misure concrete che punti ad aumentare il numero di biglietti disponibile, rivedendo il limite agli accessi orari e nuovi percorsi per accelerare le visite.
A cura di Simone Matteis
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Turisti in fila in biglietteria
Turisti in fila in biglietteria

Dopo tanta attesa, oggi sono entrate in vigore le nuove regole contro il bagarinaggio al Colosseo: biglietti nominativi e più ticket disponibili per i turisti che decidono di recarsi direttamente in cassa. Per avere un'idea di come siano andate le prime ore di questo "giorno zero" per l'Anfiteatro Flavio abbiamo parlato con Francesca, una guida turistica accreditata, che ai microfoni di Fanpage.it racconta le sue prime sensazioni: "L'unica differenza che ho notato è stata una fila molto più lunga all'ingresso del Foro Romano, perché chi aveva già i biglietti nuovi doveva esibire i propri documenti, aumentando il tempo di attesa. Ho fatto un quarto d'ora di fila e siamo a fine stagione, aspetto di vedere come verrà gestito il tutto, ma se pensano di avere una sola persona a controllare i biglietti sarà complicato".

I biglietti non bastano a gestire l'overturism

Stando a quanto dicono gli esperti del settore turistico, il biglietto nominativo da solo non basta a risolvere i problemi del Colosseo. Isabella Ruggiero, presidente nazionale Agta – Associazione guide turistiche abilitate, sottolinea del resto come non si tratti di una novità: "I biglietti nominativi sono già in uso per i Sotterranei e per gli ingressi serali da giugno 2022". La Direzione del Parco Archeologico li introdusse per contrastare il problema dei biglietti introvabili ma il punto, evidenzia Ruggiero, è che "la domanda è talmente alta rispetto all’offerta che il sistema nominale non è bastato a contrastare né a scalfire il problema".

Proprio ieri, alla vigilia dell'entrata in vigore delle nuove regole d'ingresso al Colosseo, anche la direttrice generale di Coop Culture, Letizia Casuccio, in un'intervista a Fanpage.it aveva posto l'attenzione sul problema dello squilibrio tra domanda e offerta, parlando di un vero e proprio fenomeno di overturism. Le norme introdotte a partire da oggi non rappresentano che un primo passo verso la risoluzione del problema, ma Ruggiero rimane abbastanza scettica sul reale impatto di queste regole, denunciando una coperta corta per quanto riguarda le disponibilità dei biglietti: "Siamo contenti che più visitatori singoli possano andare in cassa anziché i cosiddetti ‘acchiappini', ma segnaliamo come l’aumento dei biglietti a disposizione per la vendita in loco (passato dal 10% al 20%, ndr) è proporzionale alla diminuzione di quelli venduti online e al call center, perché il numero dei biglietti totali è sempre lo stesso".

Il problema dei controlli

La presidente Agta spiega poi perché, secondo la categoria che rappresenta, l'introduzione dei biglietti nominativi rischia di essere inefficace: "È una misura fatta in fretta e furia prima di mettere a punto tutti i dettagli – denuncia Ruggiero -, e il suo funzionamento dipende da vari fattori". Primo fra tutti, i controlli: "Le regole funzionano se si attuano controlli seri ed efficaci, controllare il nominativo sul biglietto e quello sul documento di ogni visitatore in entrata al Colosseo con il personale attualmente disponibile e con i pochi varchi aperti comporterebbe file lunghe ore". Quindi la scelta, o implementare il numero di personale preposto per i controlli, oppure mettere in atto dei controlli a campione. Un'idea, quest'ultima, che spaventa Ruggiero e che renderebbe "l’intera misura inutile, perché alcuni soggetti disonesti conteranno sul fatto di poterla fare franca".

Ticket digitali a rischio manomissione

Oltre a questo, la possibilità di manomettere abbastanza facilmente il nominativo presente sul biglietto, che viene rilasciato dal sito d'acquisto in pdf e dunque modificabile attraverso degli appositi software. Chi mai potrebbe riuscire a risalire al nominativo originariamente indicato al momento dell'acquisto? Di certo non il personale preposto al controllo perché, come ricorda Ruggiero, "non appartiene al concessionario, a cui spetta invece il compito di prendere le prenotazioni ed emettere i biglietti: ad esso compete solo rilevare la corrispondenza tra il nome scritto sul biglietto e il documento esibito dal visitatore in ingresso".

In attesa di eventuali ulteriori aggiornamenti alla modalità d'emissione del biglietto per il Colosseo, la presidente dell'associazione delle guide turistiche abilitate propone una soluzione immediata: "L’unico sistema serio che non permetterebbe modifiche e anzi aiuterebbe a svolgere i controlli molto velocemente è quello in uso nel boarding pass delle compagnie aeree, dove il codice a barre contiene i dati del passeggero e permette di confrontarli immediatamente con quelli del passaporto".

CoopCulture smentisce: "I nostri biglietti sono sicuri"

In merito a quest'ultima dichiarazione, la concessionaria per la vendita dei biglietti del Colosseo, CoopCulture, precisa: "Esattamente come il sistema in uso per i boarding pass delle compagnie aeree, anche il barcode associato al nostro biglietto per il Colosseo contiene i dati anagrafici inseriti al momento dell'acquisto da parte del visitatore, dati non modificabili in alcun modo e confrontabili immediatamente con quelli riportati sul documento di riconoscimento. Questa modalità rende inutile qualsiasi falsificazione del nome sul biglietto".

Obiettivo aumentare gli ingressi al Colosseo

Come detto, però, in ogni caso secondo Ruggiero il biglietto nominativo da solo non basta a risolvere il problema dell'eccessiva domanda turistica al Colosseo, da superare integrando le nuove norme con altre misure sugli orari di apertura, il limite di 3.000 visitatori ogni 60 minuti e i percorsi disponibili all'interno dell'Anfiteatro Flavio con l'obiettivo finale di aumentare il numero di biglietti, attualmente stimato in 25mila (tra quelli riservati ai turisti individuali e agli operatori turistici).

Ecco dunque la ricetta proposta dalla presidente Ruggieri: "estendere l’orario di apertura, anticipando l’apertura almeno alle 7:00/7:30 e posticipando di un’ora la chiusura in estate; aumentare il limite massimo di 3.000 persone in contemporanea, invariato da anni, aggiungendo un'uscita di sicurezza e ampliando la superficie aperta al pubblico; prevedere due diversi percorsi in contemporanea, uno più lungo e uno molto breve di solo mezz’ora intorno all’Arena sul versante del Celio, che aumenterebbe la capienza grazie anche alla riapertura del varco Stern".

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