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Bidello pedofilo molesta bimbi per 20 anni: non poteva lavorare nelle scuole ma nessuno ha controllato

L’uomo, un sessantenne, era stato condannato già tre volte per abusi su minori. Non avrebbe potuto lavorare nelle scuole, ma non ci sono stati controlli e ha così molestato altri bambini.
A cura di Natascia Grbic
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Un collaboratore scolastico ha molestato e abusato di bambini per più di vent'anni sia in Campania sia nel Lazio, dove si era trasferito dopo l'ennesima condanna. Nonostante fosse un pedofilo seriale aveva continuato a lavorare nelle scuole: e così, arrivato a Roma, ha abusato nuovamente di un bambino di dieci anni. Un fatto che non si sarebbe verificato se l'Ufficio regionale avesse fatto i dovuti controlli.

A riportare la notizia è la Repubblica. L'uomo, un sessantenne, era stato condannato già tre volte per violenza sessuale su minorenni. La Corte dei Conti ha stabilito che adesso dovrà dare 170mila euro al ministero dell'Istruzione come risarcimento danni, mentre sul fronte penale, sempre per la stessa vicenda, è stato condannato a sei anni di reclusione.

La vicenda risale al 2008. Quando uscì fuori, si scoprì che non era la prima volta che l'uomo molestava dei bambini. Nel 1991 aveva patteggiato una pena a un anno e nove mesi di reclusione. Nel 2000 il Tribunale di Napoli lo aveva riabilitato, e il 60enne si era trasferito a Roma. Nel 2005 altre molestie, questa volta a danno di una dodicenne in una scuola di Prati. Anche in questo caso era stato sospeso, condannato a due anni e due mesi e interdetto a vita da qualsiasi incarico presso scuole di ogni ordine e grado. Eppure, ha continuato a lavorare.

Chi doveva controllare, infatti, non l'ha fatto. E lui è stato quindi assunto in un'altra scuola, dove nel 2008 ha molestato un altro bambino. "Si sono verificate delle gravi omissioni di verifica e di controllo che hanno consentito l’assunzione di un pregiudicato, che ha perpetuato delle gravi condotte penalmente rilevanti e per le quali era già stato condannato", spiega la Corte dei Conti nel virgolettato riportato da la Repubblica. Ma a giudizio è finito un dirigente dell'Ufficio regionale che era in carica da quattro mesi, e che quindi è stato assolto.

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