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Madonna di Trevignano, news su Gisella Cardia

Basta manifestazioni per la Madonna di Trevignano: la conferma del Consiglio di Stato

Il Consiglio di Stato ha respinto un ricorso presentato dagli avvocati di Gisella Cardia e hanno confermato: basta manifestazioni della “Madonna di Trevignano”.
A cura di Enrico Tata
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Il Consiglio di Stato conferma: stop alle manifestazioni della Madonna di Trevignano. I giudici hanno respinto il ricorso presentato dagli avvocati di Gisella Cardia nei confronti del comune di Trevignano Romano.

Ogni giorno 3 del mese la ‘veggente' organizzava incontri di preghiera nel cosiddetto ‘campo delle apparizioni'. Il Comune di Trevignano ha chiesto alla signora Cardia di interrompere i raduni e due giorni fa il Tar del Lazio ha confermato l’uso abusivo dei terreni agricoli come sito di incontro e preghiera. Oggi anche il Consiglio di Stato ha confermato la legittimità degli atti del comune di Trevignano. Cardia dovrà quindi rimuovere le attrezzature e non potrà più organizzare le proprie manifestazioni. "È un servizio alla collettività che abbiamo fatto, interrompendo l'abuso edilizio e di destinazione d'uso", ha dichiarato la sindaca del paese, Claudia Maciucchi.

Nella sentenza del Consiglio di Stato si legge che l'oggetto della controversia è "la legittimità di un’ordinanza di rimozione e riduzione in pristino di riscontrati abusi edilizi". Secondo i giudici "non sembra prima facie venir in discussione in via diretta ed immediata la tematica della libertà religiosa, e che pertanto allo stato non può apprezzarsi la ricorrenza di una effettiva situazione di eccezionale gravità ed urgenza tale da non consentire neppure la dilazione fino alla data della camera di consiglio, anche in considerazione della documentazione prodotta con la memoria difensiva dall’appellato ente locale".

Nell'ultimo incontro sulla collina di Trevignano, che risale allo scorso 3 luglio, Cardia aveva detto ai presenti che non avrebbe interrotto i raduni:  "Voglio offrire all'umanità una testimonianza di fede in Dio, ad oggi tutto rimane invariato. Dopo aver esaminato la mia coscienza ho la certezza che non posso negare ciò che Dio mi ha manifestato in questi anni, negarlo sarebbe la mia morte spirituale. La mia persona è divenuta uno "straccio legale". Va bene così, non intendo fare polemiche e non spetta a me replicare al vescovo. Ora non farò niente, tranne ciò che il Signore mi indicherà, continuerò a venire qui a pregare fino a quando me ne darà il permesso la legge. Maria Santissima nessuno la fermerà, qua ho toccato e risvegliato anime. Nonostante il dolore per il giudizio negativo della Chiesa sulle apparizioni, sono nella pace".

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