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Gli allarmismi della destra sul ‘corso Lgbt’ nelle scuole di Roma: come stanno veramente le cose

Il 9 maggio si è tenuto un incontro di formazione per gli educatori scolastici sulla decostruzione degli stereotipi di genere. Il centrodestra ha gridato alla scandalo, parlando di ‘corsi lgbt’ che ‘mettono a rischio i bambini’.
A cura di Natascia Grbic
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Gli astronauti sono solo maschi? Le ostetriche sono solo femmine? La famiglia è solo quella composta da madre e padre, oppure la realtà ci parla di nuclei composti da un solo genitore, nonni, zii, persone dello stesso sesso, transgender? I bambini delle scuole non vengono e non vivono sempre contesti rispondenti a quelli che sono gli stereotipi prevalenti nella società. Per questo Roma Capitale, tra gli incontri dedicati al personale scolastico ed educativo, ha introdotto anche il tema della prevenzione e del contrasto alla violenza di genere.

Un incontro che, nonostante l'accoglienza positiva da parte degli educatori, ha sollevato le polemiche di Fratelli d'Italia, che in un comunicato ha parlato di "corsi obbligatori su politiche Lgbtq nelle scuole della Capitale" "tenuti da associazioni transfemministe" che mettono "a rischio la tutela dei minori", oltre che di "modello unico e dogmatico di pedagogia infantile ai bambini e ai loro genitori".

"Nelle scuole va insegnato sempre il rispetto, ma ciò non significa rischiare di favorire condizionamenti sui bambini – come sembrerebbe fatto in questa occasione – affinché non si identifichino più naturalmente nei dati biologici maschile e femminile che non si possono spacciare come pericolosi stereotipi da destrutturare. Le scienze dell'educazione dimostrano che i bambini necessitano, per crescere, di modelli precisi, come quello della differenza sessuale", ha dichiarato la consigliera di centrodestra Maria Chiara Iannarelli.

L'incontro che ha tanto scatenato Fratelli d'Italia si è tenuto il 9 maggio e fa parte del piano triennale della formazione dedicato al personale dei nidi e delle scuole d'infanzia comunali. A questo seminario hanno partecipato due professioniste dell'educazione, che fanno parte dell'associazione Scosse, che si sono occupate dell'intervento su "De-costruire gli stereotipi di genere ed educare alle emozioni e alle relazioni”. Tanto è bastato al centrodestra per parlare di ‘corsi Lgbtq' e gridare allo scandalo.

L'assessora alla Scuola, Formazione e Lavoro di Roma Capitale Claudia Pratelli ha definito quelle dei consiglieri di centrodestra "dichiarazioni grottesche che hanno a che fare con i fantasmi di Fratelli d'Italia, ma sicuramente non con le azioni di Roma Capitale che ha introdotto, e lo rivendichiamo con orgoglio, nella formazione del suo personale educativo e scolastico il tema della prevenzione e del contrasto alla violenza di genere".

"Vogliamo bambini e bambine libere e una scuola capace di infondere loro il coraggio, la sicurezza e la fantasia per aspirare a qualsiasi obiettivo senza farsi ostacolare da barriere culturali e stereotipi di genere – continua – A Fratelli d'Italia quindi rispondo con un suggerimento di lettura: è proprio di oggi, dopo 50 anni, l'uscita della nuova edizione di un libro meraviglioso, di una pedagogista senza tempo, Elena Gianini Belotti. Si intitola ‘Dalla parte delle bambine‘. Lo hanno letto generazioni di donne e di uomini, per comprendere a pieno che le ingiustizie contro le donne iniziano alla nascita".

Alle polemiche di Fratelli d'Italia ha risposto anche Scosse, l'associazione tirata in causa. "Fondamentalmente è tornato lo spauracchio dell'ideologia del gender perché si vuole impedire che a Roma vi siano contesti educativi in grado di accogliere le diversità che esistono nella famiglie – ha dichiarato a Fanpage.it Paola De Nigris, presidente di Scosse – Già dieci anni fa abbiamo subito critiche, ed è allora che è nata la rete ‘Educare alle differenze‘, che ormai da dieci anni promuove eventi di formazione rivolti al personale educativo".

"Il perdurare di falsità e azioni intimidatorie, accanto alle richieste e alle reazioni positive delle tante educatrici e insegnanti che partecipano ai corsi, sono il segno inequivocabile di quanto sia fondamentale continuare a lavorare su questi temi, e di quale debba essere il ruolo cruciale della scuola pubblica – la nota di Scosse subito dopo le polemiche – Non possiamo perciò che fare nostro l’invito dell’assessora Pratelli a rileggere oggi Elena Gianini Belotti e a guardare senza paura alla valorizzazione delle differenze sin dalla prima infanzia".

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