Bambina morta a dieci anni durante intervento all’orecchio, il procuratore: “Reato prescritto”
Il sostituto procuratore generale di Roma nel processo per la morte di Giovanna Fatello ha chiesto ai giudici della Corte d'Appello il "non doversi procedere nei confronti degli imputati per intervenuta prescrizione". La prossima udienza si terrà il 30 maggio. In primo grado i due anestesisti Pierfrancesco Dauri e Federico Santilli erano stati condannati a due anni per omicidio colposo, con pena sospesa e subordinata al pagamento di una provvisionale di 550mila euro alla famiglia della bambina.
"Giovanna stava benissimo, non sono emerse patologie cardiache pregresse – ha dichiarato in aula l'avvocato di parte civile Gianluca Tognozzi – Giovanna è morta per la condotta degli anestesisti. Dopo aver somministrato l'anestetico a Giovanna, l'anestesista si è allontanato dalla sala operatoria e ha fatto una telefonata di 42 secondi, lui doveva essere presente in sala per legge e invece si è assentato. C'è stata inoltre un'omertà assoluta da parte di tutti i presenti in sala operatoria".
Giovanna Fatello è morta nel 2014 durante un intervento al timpano eseguito nella clinica romana Villa Mafalda. Secondo l'accusa, i due anestesisti non avrebbero assicurato “sufficiente ventilazione delle vie aeree della paziente” e quindi avrebbero causato la “morte della paziente a seguito di un processo di ipossia-bradicardia- arresto cardiaco in asistolia”.
Sempre secondo il pubblico ministero, "somministrata l'anestesia, "la morte avveniva dopo l'allontanamento ingiustificato dell'anestesista e in presenza di un altro anestesista non componente dell'equipe operatoria, che non gestiva correttamente le vie aeree della paziente"
"Come parte civile siamo delusi per l'intervenuta prescrizione, avremmo gradito una sentenza di conferma -ha aggiunto il legale Orazio Labianca – ora vedremo l'esito di questo processo il 30 maggio, siamo fiduciosi"