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Ballottaggio Roma, Alfonsi (Pd): “Elettori non avranno dubbi: Gualtieri vincerà per sua esperienza”

Sabrina Alfonsi, capolista della lista del Pd, non ha dubbi: “In una scheda dove ci sono due nomi, Michetti e Gualtieri, il dubbio non c’è. Il nostro punto di forza è la professionalità di Gualtieri, la sua esperienza in Europa, la sua esperienza come ministro e la capacità che ha dimostrato di elaborare un programma vero, concreto, avendo una visione della città”, ha dichiarato a Fanpage.it.
A cura di Enrico Tata
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Sabrina Alfonsi è la presidente uscente del Municipio I di Roma, quello del centro storico. Dopo due mandati è stata candidata come capolista del Partito democratico in Assemblea Capitolina ed è stata la seconda candidata che ha conquistato più preferenze, dietro soltanto a Rachele Mussolini, Fratelli d'Italia. Per Alfonsi è possibile anche un ingresso nell'eventuale giunta Gualtieri, in caso di vittoria al ballottaggio, ma lei non si sbilancia e ai microfoni di Fanpage.it ha dichiarato: "Io penso che ci sono tantissime energie in campo. I miei otto anni da presidente di municipio e il risultato che ho ottenuto mi porteranno comunque a far parte di questa larghissima squadra. In quale posizione ne parliamo dopo il ballottaggio, anche per scaramanzia". 

Settemila preferenze, la seconda candidata consigliera più votata in assoluto. Un ottimo risultato…

Un ottimo risultato, che io leggo intanto come una ripresa del Partito democratico grazie al lavoro fatto in questi anni. Ero capolista del Pd, con il partito che a mio avviso ha fatto una scelta giusta, e cioè quella di premiare una donna e soprattutto una donna di territorio. E accanto a me nella campagna elettorale c'era Maurizio Veloccia, che ha seguito anche dalla Regione tutta una serie di riqualificazioni nel territorio di Roma. E' il territorio che paga. Il mio risultato va poi letto insieme al risultato di Roberto Gualtieri. È stata una campagna elettorale che all'inizio sembrava veramente molto difficile e che invece ci ha portato a un bellissimo risultato, frutto di un lungo e intenso lavoro.

Gualtieri ce la farà al ballottaggio? Il candidato del centrosinistra è molto forte nei municipi del centro, meno in periferia…

Il dato che va letto è che arriviamo ovunque al ballottaggio, tranne il VI Municipio, che è in bilico. Se in qualche municipio il centrosinistra non fosse arrivato al ballottaggio, la lettura del centro e delle periferie avrebbe potuto assumere un altro significato, ma noi arriviamo ovunque al secondo turno. In alcuni casi ci arriviamo come primi e quindi comunque c'è un dato diffuso. Certo, non con le stesse percentuali in tutto il territorio, ma l'ottimo risultato complessivo di Gualtieri è diffuso in tutto il territorio.

I voti dei 5 Stelle andranno a Gualtieri? Basteranno le parole di Conte che ha detto: "Ai ballottaggi mai con le destre"?

Chi erano gli elettori dei 5 Stelle prima di diventare dei 5 Stelle? C'è stato un grandissimo voto di protesta, che si sono mangiati nel giro di cinque anni perché non sono stati all'altezza del risultato, ma anche della sfida di governo. Il voto di pancia cinque anni fa è stato anche assolutamente contro il Pd, ma questi voti oggi non sono andati ai 5 Stelle. Molti di quegli elettori sono di centrosinistra. Se noi riusciamo a riportare a votare i nostri elettori e recuperiamo i voti che erano nostri dall'astensionismo, questo risultato ci farà vincere.

E i voti di Calenda?

Anche gran parte dell'elettorato di Calenda è di centrosinistra. Analizziamo i dati dei municipi: al centro, dove Calenda è andato bene, il voto per il presidente di municipio è invece già andato al centrosinistra, e infatti i sono i nostri candidati che arrivano al ballottaggio, non quelli di Calenda. In generale dobbiamo anche un po' smettere di etichettare i voti. Le persone hanno voglia di una città governata, hanno voglia di vivere in una città semplice, ridiamo dignità al voto delle persone. Ho incontrato molte persone che hanno votato Virginia Raggi, ma parliamo di persone che avevano sempre votato Pd e prima ancora i Ds. Persone ci avevano voltato le spalle. Qualcuno lo abbiamo convinto al primo turno e altri li convinceremo sicuramente per il ballottaggio.

Senza etichettare i voti, come lei sostiene, quali sono allora i punti su cui spingere in vista del ballottaggio?

Sulla figura del sindaco. Il sindaco di Roma è il mestiere più difficile in Italia. In una scheda dove ci sono due nomi, Michetti e Gualtieri, il dubbio non c'è. Il nostro punto di forza è la professionalità di Gualtieri, la sua esperienza in Europa, la sua esperienza come ministro e la capacità che ha dimostrato di elaborare un programma vero, concreto, avendo una visione della città, riuscendo a coinvolgere a prescindere dalle capacità comunicative. L'importante è la sostanza e i romani se ne sono accorti.

Lei guiderà il Pd in Assemblea Capitolina o ci sarà spazio in giunta?

Roma ha bisogno di 100 donne 100 uomini, 100 dirigenti 100 tra presidenti di municipio, giunte… Io penso che ci sono tantissime energie in campo. I miei otto anni da presidente di municipio e il risultato che ho ottenuto mi porteranno comunque a far parte di questa larghissima squadra. In quale posizione ne parliamo dopo il ballottaggio, anche per scaramanzia.

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