Ballerino di Amici picchiato perché gay: “Mi hanno urlato fr**io, poi i pugni in faccia”
Un'altra aggressione omofoba a Roma: Simone Baroni, coreografo e imprenditore, è stato picchiato da alcuni ragazzi nel quartiere San Giovanni di Roma nella serata di sabato scorso, 15 gennaio. La denuncia, prima ancora di recarsi dai carabinieri (cosa che è avvenuta la mattina dopo l'evento), è scattata sui social network. Prima di diventare un coreografo di successo per Mediaset e curare i videoclip musicali di artisti come Mahmood, Annalisa e Ghemon, Simone Baroni ha ottenuto grande successo partecipando alla 14esima edizione di Amici di Maria De Filippi, nel 2015, vinta quell'anno dai The Kolors: oggi conta più di 40mila followers sul suo profilo Instagram. Proprio sul social, una volta rientrato a casa dopo essere stato malmenato sul volto, ha condiviso delle stories in cui ha descritto velocemente la vicenda e ha mostrato il labbro gonfio per le ferite. "È giusto raccontare questi episodi e, specialmente nel mio caso, visto che ho un seguito, è ancora più importante" dichiara a Fanpage.it.
Accerchiato da un gruppo di ragazzi, ha ricevuto due pugni
La vicenda, come abbiamo visto, risale alla serata di sabato scorso: "Ero con un gruppo di amici in un bar in zona San Giovanni quando mi sono allontanato per raggiungere l'automobile, poco distante dal locale. – dice al telefono con Fanpage.it – Mi sono fermato a parlare con due ragazze e da lontano si è sentito un ragazzo urlare: "Ma non lo vedi che è frocio?", e altre cose che evito di specificare." Alla provocazione arrivata da lontano, il ballerino ha risposto: "Scusa, non ho capito". Così il ragazzo si è avvicinato, e dopo un "mo te faccio capì io" gli ha sferrato un pugno sul volto. "Dopodiché ho preso il cellulare e ho fatto un video in modo da avere la faccia del mio aggressore. A questo punto, però, sono arrivate altre 4 persone che mi hanno accerchiato intorno alla mia automobile, hanno iniziato ad offendermi e a dirmi di eliminare il video", continua Baroni.
"Tu ti senti libero di darmi un pugno in faccia e io non sono libero di fare un video?", risponde al suo gruppo di aggressori. A quel punto gli è arrivato un secondo pugno e i ragazzi si sono allontanati. Poco dopo, uno di loro si è avvicinato ancora per scusarsi e chiedere nuovamente di cancellare il video. "Io questo video non lo cancello, delle tue scuse non me ne faccio niente: io mi tengo i due pugni in faccia come mi tengo il video", ha risposto Baroni prima di allontanarsi. "Il giorno dopo sono andato in ospedale: la prognosi è di 5 giorni. Poi sono andato a fare la denuncia da carabinieri e ho consegnato il video girato la sera prima, in cui si vedevano i volti dei ragazzi che mi hanno aggredito: non so adesso come agiranno", conclude Baroni.
La denuncia nelle stories pubblicate su Instagram
La sera stessa in cui è stato aggredito, Simone Baroni ha condiviso le stories che mostrano il labbro gonfio per le ferite, senza descrivere i particolari dell'aggressione che lo ha visto protagonista. "La mia denuncia non è fatta per tutelarmi in prima persona, ma è fatta per denunciare una cosa che non dovrebbe succedere: non è normale che una persona, senza motivo, non sia libera di camminare per strada perché da un momento all'altro rischia di ricevere un pugno in faccia. – dichiara Baroni a Fanpage.it – Se al posto mio ci fosse stata una persona più fragile di me, l'avrebbe vissuta in maniera molto più grave a livello emotivo e si sarebbe sentita umiliata. Forse non si sarebbe neanche più sentita libera di uscire."
In una delle stories pubblicate nei giorni scorsi, in cui ha ringraziato per i messaggi di vicinanza che gli sono stati inviati, infine, ha aggiunto: "In un Paese dove il ddl Zan è una legge inutile, superflua, mi vergogno. Eppure, anche con meno diritti, pago le stesse tasse degli altri".