Azzannata dai cani dell’ex e uccisa a Latina: “Forse quella notte Patricia Masithela non era sola”
Patricia Masithela forse non era da sola in quella tragica notte fra domenica 12 e lunedì 13 gennaio quando è stata uccisa, sbranata dai cani dell'ex, indagato con l'accusa di omicidio colposo. È l'ipotesi avanzata dagli inquirenti e dai familiari della donna che si chiedono come sia stato possibile, per lei, arrivare in quella zona periferica così isolata da sola e distante da casa a quell'ora senza un'automobile.
"Questa persona potrebbe averla soltanto accompagnata e poi essere andata via. Chiunque avesse notizie su questa persona, può scrivermi in privato – è l'appello del compagno della sorella della ventiseienne che ha perso la vita azzannata dai cani – Non posso fare ancora il nome, ma presto uscirà fuori".
L'ipotesi di famiglia e inquirenti: "Patricia non era sola"
Potrebbe averla accompagnata soltanto o, addirittura, aver lasciato il luogo soltanto dopo che Patricia è stata sbranata. Come riporta l'edizione locale de il Messaggero, non escludono nessuna ipotesi gli inquirenti che, nel frattempo, stanno cercando di ricostruire cosa abbia portato la ventiseienne in quel luogo, una casa di periferia ormai abbandonata che appartiene all'ex. Neanche lui si sa spiegare cosa abbia portato la ragazza nella sua proprietà.
"Il mio assistito è disperato – ha spiegato a Fanpage.it l'avvocato Stefano Sabatino, che assiste L.D., il proprietario dei cani e dalla proprietà in cui Patricia Masithela è stata sbranata – Lui la conosceva, avevano avuto una relazione terminata pochi mesi fa, ma non si spiega perché la giovane si trovasse lì, non avevano appuntamento".
La ricostruzioni dei fatti: cosa è successo quella notte a Latina
I fatti, come anticipato, risalgono alla notte fra domenica 12 e lunedì 13 gennaio 2025, quando la donna è arrivata nell'abitazione alla periferia di Latina. Secondo l'avvocato Sabatino, si sarebbe introdotta, forse scavalcando il cancello. Un comportamento che avrebbe spinto i cani, che si trovavano nella proprietà a fare la guardia, ad attaccare.
I cinque cani, mix corso/pittbull adulti e i loro tre cuccioli, si sarebbero immediatamente scagliati contro di lei. A far scattare l'allarme i vicini di casa, che hanno chiesto aiuto non appena sentite le urla della donna. Sul posto sono arrivati gli agenti della polizia che hanno trovato la ragazza agonizzante e i cani che ancora la puntavano, ringhiando. I poliziotti, dopo alcuni spar in aria, si sono visti costretti a sparare. Hanno ucciso un cane e ferito un secondo, entrambi dotati di chip, a differenza degli altri tre.
La morte di Patricia Masithela
Poi sono intervenuti gli operatori del pronto soccorso sanitario del 118 che hanno trasferito d'urgenza la ragazza all'ospedale Santa Maria Goretti di Latina. È lì che la donna ha perso la vita, poche ore dopo per le ferite profonde. Medici e infermieri non hanno potuto fare niente per salvarla, viste le condizioni critiche in cui è arrivata in ospedale. Spetta invece agli inquirenti cercare di ricostruire i motivi per cui Patricia Masithela si trovava nell'abitazione abbandonata di Latina quella notte.