Azione, dimissioni di massa dalla direzione di Roma: “Gestione personalistica del partito”
Terremoto dentro Azione a Roma. Uno scontro che coinvolge tutto il gruppo dirigente romano, e anche i vertiti e il segretario. Si sono infatti dimessi in massa i vertici del partito romano: ben 31 componenti della segreteria hanno sottoscritto una lettera abbandonando l'organismo che, contando in tutto 54 membri, è decaduto. Le dimissioni sono avvenute oltre dieci giorni fa ma sono trapelate solo in queste ore, assieme con il parziale contenuto di una lettera che motivano la scelta.
"Rassegniamo le nostre dimissioni dalla Direzione romana per il venir meno del rapporto di fiducia con l'attuale segreteria e l'ufficio della segreteria romana a causa di una gestione personale e personalistica del partito, la mancanza di momenti di aggregazione e di discussione interna, l'assenza di lavoro politico sul territorio". Tra le firme quella di maggior peso c'è quello di Flavia De Gregorio, capogruppo in consiglio comunale della Lista Calenda, considerata dalla maggioranza una delle figure con cui il dialogo è più semplice
Alla notizia delle dimissioni dagli organismi del partito non è seguito però nessun passaggio pubblico. Il primo obiettivo della polemica interna sembra dunque essere la segretaria Noemi Scopelliti, fedelissima di Calenda che al momento resta al suo posto. Un'insofferenza interna venuta alla luce, ma che per il momento è stata congelata in un dibattito tutto chiuso in chat e stanze di Azione. Sullo sfondo la federazione con Italia Viva all'orizzonte, e soprattutto il rapporto con la giunta di Roberto Gualtieri e con il centrosinistra che governa quattordici municipi su quindici. Lo scossone sarà riassorbito da Carlo Calenda, o prelude all'ingresso di qualcuno dei suoi in maggioranza?