Avviata la progettazione per il prolungamento oltre Battistini: come cambia la Metro A di Roma
Il progetto del prolungamento della Metro A di Roma oltre il capolinea di Battistini comincia ad entrare nel vivo. Lunedì scorso, infatti, l'amministrazione capitolina, ha annunciato l'assessore ai Trasporti, Eugenio Patanè, ha pubblicato la gara per la progettazione della tratta.
Il Pums, Piano Urbano della Mobilità Sostenibile, prevede uno sdoppiamento della linea per arrivare da un lato a Montespaccato-Grande Raccordo Anulare e dall'altro fino a Montemario.
La tratta che sarà oggetto di progettazione è quella che va da Battistini a Torrevecchia-Montespaccato, con due nuove stazioni interrate di Bembo e Torrevecchia a distanza di circa un chilometro l'una dall'altra. Prevista la realizzazione anche di due parcheggi di scambio, con 450 posti a Bembo e 2100 posti a Torrevecchia. Nella stazione di Torrevecchia, inoltre, sono previsti sia il deposito per sei treni, che la predisposizione per l'ulteriore prolungamento fino al Grande Raccordo Anulare.
Nel corso della presentazione del Secondo Rapporto alla Città, il sindaco Gualtieri aveva promesso: "Sta per essere bandita la gara per la progettazione del prolungamento della metro A da Battistini a Monte Spaccato, mentre a breve affideremo a Roma Metropolitane la progettazione del prolungamento fino a Monte Mario, le project review del prolungamento della linea B da Rebibbia a Casal Monastero e della linea D. L’obiettivo è di aprire il cantiere della D e di concludere i prolungamenti della A e della B entro il 2030".
Nel rapporto si spiegava però che i finanziamenti per la realizzazione di questi interventi erano stati inseriti "nel dossier della candidatura di Roma EXPO 2030 per un totale di 3,1 miliardi (900 milioni i prolungamenti della A, 600 milioni per i prolungamenti della B, 1,5 miliardi per il tratto fonda- mentale della linea D)". Come noto, Roma ha perso la sfida con Riyad per ospitare l'Expo.
Il prolungamento della Metro A nasce da lontano: addirittura nel 2012 era stato elaborato ed approvato un progetto preliminare, ma in seguito, come si legge sul sito di Roma Metropolitane, non fu trovata la copertura finanziaria per i successivi approfondimenti progettuali e l'affidamento in appalto.