Autisti presentavano certificati medici falsi: Atac chiede danni per 23.000 euro a dipendente
Potrebbero dover rimborsare l'azienda di 23.254 euro ciascuno, per aver presentato certificati medici falsi all'azienda. Sono otto dipendenti di Atac che avrebbero così truffato l'azienda del trasporto pubblico romano e che, una volta scoperti dai controlli effettuati sulla veridicità delle loro dichiarazioni, sono stati denunciati alla Procura di Roma e alla Corte dei Conti. E proprio i giudici contabili hanno fatto i conti, e monetizzato il danno della condotta degli autisti, che sarebbero stati soliti prolungare i periodi di festa o prendersi dei giorni per stare a casa senza intaccare il loro monte ferie millantando la malattia dei loro figli.
Feste prolungate con certificati pediatrici falsi
Secondo quanto ricostruito dall'indagine interna i conducenti abusavano del regolamento sui congedi familiari, presentando certificati pediatrici falsi, che non sono stati riconosciti dai medici però al momento in cui gli è stato chiesto conto del loro rilascio. Così gli autisti si sono visti scoperti e per loro sono cominciati i guai e ora, oltre a un processo penale, potrebbero dover mettere anche mano al portafoglio per risarcire l'azienda per i danni arrecati con la loro condotta fraudolenta.
L'indagine interna e quei permessi sospetti
Con questo stratagemma gli autisti riuscivano a passare a casa periodi anche consistenti. I sospetti sono quando i certificati sistematicamente prolungavano i "ponti" delle festività. I fatti risalgono al 2018 quando l'ex numero di Atac Paolo Simioni, dopo le verifiche interne, si è rivolto alle forze dell'ordine denunciando i dipendenti infedeli. I fatti contestati hanno avuto inizio nel 2011.