Autista Atac si dava malato per cantare Califano: ora è accusato di intascare i soldi dei ticket
Torna alla ribalta degli onori delle cronache giudiziarie Ezio Capri, il conducente dell'Atac finito sotto inchiesta perché accusato di darsi malato per andare ad esibirsi in giro nei pub della capitale e dintorni nei panni di Franco Califano. Ora deve rispondere dell'accusa di peculato: secondo gli inquirenti si sarebbe messo in tasca parte dei proventi della vendita dei ticket del parcheggio gestito dalla municipalizzata in piazzale dei Partigiani a Ostiense.
Due volte prosciolto dall'accusa di truffa aggravata per le sue esibizioni nel repertorio del Califfo, il dipendente della municipalizzata sta ancora affrontando un terzo procedimento per la stessa accusa e ora rischia di finire a processo con l'accusa di peculato. Per il 43enne potrebbe arrivare il rinvio a giudizio per essersi messo in tasca 1.699 euro dagli introiti del parcheggio di Atac dove è impiegato come cassiere. Un altro dipendente dovrà rispondere della stessa accusa, ma per una somma inferiore.
Sulle pagine del Corriere della Sera di oggi viene raccontato il meccanismo con i due uomini intascavano il denaro. Dopo aver stampato la ricevuta al cliente dell'avvenuto pagamento e alzato la sbarra di uscita dal parcheggio, annullavano l'azione come se si fosse trattato di un errore pensando che non rimanesse traccia del pagamento: il cliente usciva senza difficoltà ma il suo pagamento non risultava avvenuto.
L'ex conducente con la passione per la musica era finito nell'ufficio cassa del parcheggio dopo che il giudice aveva ordinato il reintegro del 43enne dopo l'assoluzione nel procedimento per le serate a tema Califano.