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Attivisti per il clima protestano davanti al Colosseo: “Combatti i combustibili fossili”

Ragazzi e ragazze di Extinction Rebellion hanno manifestato davanti al Colosseo per il clima. Gli attivisti stamattina hanno srotolato uno striscione su Ponte Annibaldi.
A cura di Alessia Rabbai
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Lo striscione comparso stamattina su Ponte Annibaldi vicino al Colosseo
Lo striscione comparso stamattina su Ponte Annibaldi vicino al Colosseo

Uno striscione è comparso su Ponte Annibaldi davanti al Colosseo a Roma. A srotolarlo gli attivisti per il clima di Extinction Rebellion. L'azione c'è stata la mattina di domenica 17 settembre. Sullo striscione compariva lo slogan Fight Fossil Fuels ossia "Combatti i combustibili fossili" sul ponte pedonale che attraversa via degli Annibaldi a Roma, nei pressi del Colosseo. Continua la protesta per il clima di ragazzi e ragazze che manifestano per le strade della Capitale. Hanno camminato lungo il ponte pedonale con vista sull'Anfiteatro Flavio e hanno affisso lo striscione davanti agli occhi di centinaia di automobilisti di passaggio lungo quel tratto di strada. L'ultima azione lo scorso luglio aveva visto gli Extinction Rebellion incatenati all'Altare della Patria.

Scopo della manifestazione di stamattina è protestare contro l'utilizzo del fossile da parte delle multinazionali del fossile e dei governi, che continuano a finanziarle. Gli attivisti infatti puntano il dito contro il fossile in quanto "tra i principali responsabili dell'attuale emergenza ambientale". La protesta si inserisce nella campagna internazionale “Global Fight to End Fossil Fuels”, tra il 15 ed il 17 settembre attivisti e attiviste hanno manifestato in varie parti del mondo attraverso mobilitazioni, cortei, performance ed azioni in piazza o sui social network.

"La crisi climatica è sempre più tangibile e i movimenti globali che lottano per un'effettiva giustizia climatica sono sempre più attivi – scrivono gli attivisti in una nota – Questo perché la politica riempie i propri discorsi di parole come ‘transizione ecologica' o ‘svolta green', ma nei fatti continua a fornire sussidi ambientalmente dannosi, lasciando carta bianca alle maggiori multinazionali del settore: basti pensare che l'attuale governo italiano ha deciso di investire ben 41,8 miliardi di euro in nuovi sussidi ambientalmente dannosi, di cui 13 investiti direttamente nell'industria del fossile". E aggiungono: "Chiediamo alle multinazionali del settore ed al governo di ascoltare la scienza e invertire immediatamente la rotta, mettendo in atto misure di contrasto radicali ed efficaci".

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