Attivisti per il clima invadono la strada e bloccano il traffico di Roma nord con una “marcia lenta”

Gli attivisti per il clima di Ultima Generazione tornano ad invadere le strade della capitale: niente blocchi, stavolta si sono riversati sulla via Flaminia camminando.
A cura di Beatrice Tominic
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Una nuova protesta da parte degli attivisti del clima di Ultima Generazione. Sono scesi in strada in quindici, fra attivisti e attiviste e hanno bloccato il traffico. Stavolta, però, non si sono schierati davanti alle automobili seduti lungo carreggiata, ma hanno sfilato per una marcia lenta. Indossando dei gilet catarifrangenti per le emergenze gialli e fucsia decorati con scritte e cartelli sul retro, hanno camminato lentamente (a passo di Papa, come si legge in uno dei cartelli esposti, ndr) davanti alle automobili che, nel frattempo, sono rimaste incolonnate nel traffico di Roma nord.

Le discussioni con gli automobilisti e l'arrivo dei carabinieri

L'azione è iniziata verso le ore 9.10 lungo la via Flaminia, all'altezza di Saxa Rubra ed è durata una cinquantina di minuti. Attiviste e attivisti hanno continuato a camminare fino all'altezza dell'uscita di via di Grottarossa. È qui che sono arrivate le forze dell'ordine che, dopo aver seguito la camminata degli attivisti, si sono ritrovate ad alzarli di peso, a trascinarli e, infine, a trasferirli in questura.

Già prima dell'arrivo delle forze dell'ordine ci sono stati momenti di tensione con gli automobilisti: uno, in particolare, ha provato a sorpassarli, ma attivisti e attiviste si sono schierati davanti alla macchina per tentare di bloccarla. E lui si è attaccato al clacson fino a quando non è riuscito a passare.

Cosa chiedono gli attivisti

Ma, ancora, fra gli altri hanno agitato cartelli come Lenti come il governo, Suona il clacson se vuoi un Fondo Riparazione, Piano piano cambiamo. Davanti, fra le mani, hanno mostrato lo striscione del Fondo Riparazione, l'ultima campagna dell'associazione con cui negli ultimi mesi sottolineano l'importante di intervenire nel caso di fenomeni naturali come frane e alluvioni. "Quanto tempo ci vorrà per riparare i danni a Campi Bisenzio o, ancora prima in Emilia Romagna? La minaccia di catastrofi simili in Italia incombe sul 91% dei Comuni – dichiarano gli attivisti – Chiediamo un Fondo Riparazione preventivo su base annuale nel bilancio dello Stato, permanente e partecipato di 20 miliardi".

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